Il canale Byoblu è stato chiuso da Youtube. Dopo 14 anni di contenuti video, interviste, analisi, convegni e manifestazioni pubbliche, il canale fondato da Claudio Messora, “con più di 500mila iscritti e più di duecento milioni di visualizzazioni“, è stato rimosso dal famoso social. Come mai è successo qualcosa del genere? Dopo tanti anni il social si è svegliato una mattina e lo ha reputato inopportuno? Cari lettori di SegretoDonna vediamo cosa è successo. youtube banna byoblu
“Il canale ha ricevuto tre strike nell’arco di 90 giorni per la pubblicazione di contenuti che violano le nostre norme sulla disinformazione in ambito medico relativamente al Covid-19 introdotte, nella primavera del 2020, in accordo con gli impegni presi con le istituzioni dell’Ue per contrastare la disinformazione correlata al coronavirus”, fa sapere un portavoce di YouTube. “In base alle nostre Norme della community, avendo ricevuto tre strike, il canale è stato definitivamente rimosso da YouTube”.
A decidere è un algoritmo che stabilisce se siano state o meno violate le regole della policy fissate dal social, ma viene da chiedersi: “Chi scrive il codice di questo algoritmo? L’algoritmo risponde a quali regole? Chi le stabilisce? E se generasse errori non è possibile intervenire?“.
Ricordiamo che a fine 2020, a seguito della pandemia di Covid-19, è stata introdotta una nuova regola di comportamento secondo cui “YouTube non tollera contenuti che diffondano disinformazione in ambito medico, in contraddizione con le informazioni fornite sul COVID-19 dalle autorità sanitarie locali o dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)”.
Il codice deontologico dell’ordine dei giornalisti
L’Ordine dei giornalisti aveva stabilito l’integrazione (in vigore dal primo gennaio 2021) secondo cui “il giornalista evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate avendo cura di segnalare i tempi necessari per ulteriori ricerche e sperimentazioni; dà conto, inoltre, se non v’è certezza relativamente ad un argomento, delle diverse posizioni in campo e delle diverse analisi nel rispetto del principio di completezza della notizia”. Inoltre, si legge, “diffonde notizie sanitarie e scientifiche solo se verificate con fonti qualificate sia di carattere nazionale che internazionale nonché con enti di ricerca italiani e internazionali provvedendo a evidenziare eventuali notizie rivelatesi non veritiere”.
Chi allora definisce in modo assoluto cosa è informazione e disinformazione? Scienza significa “ricerca”, poter confutare alla ricerca di quella legge che produce i medesimi risultati nelle medesime condizioni; capita così che quello che si dava per certo qualche settimana fa magari oggi non è più valido. Per rimanere in tema immaginiamo l’approccio iniziale nei confronti della mascherine che non finisce ancora oggi di suscitare riflessioni.
La censura online youtube banna byoblu
Quanto accaduto al canale Byoblu, al suo staff, alle tante famiglia, ai tantissimi lettori riguarda non solo l’episodio in se; la tematica, infatti, è ampia e riguarda un tema attualissimo come la censura online. La chiusura di Byoblu non è una bella notizia indipendentemente da cosa uno pensi di Byoblu, perchè potrebbe minare libertà di espressione.
Il caso Byoblu, intanto, è finito in un’interrogazione parlamentare del senatore Gianluigi Paragone, arrivato sotto forma di ricorso all’Agcom – ricevuto e accettato il 25 febbraio – e il 5 maggio sarà discusso in Tribunale a Milano per, dice Messora, “far cessare questa condotta persecutoria di Youtube“.
Secondo Messora, intervistato dal Fatto Quotidiano, ci sarebbe una persecuzione da parte di YouTube nei confronti di chi fa informazione online. “La censura online, al di là di quello che è successo a ByoBlu, è un tema enorme. Distorce la trasparenza del dibattito pubblico, che è governata da leggi e istituzioni. Parlo dell’articolo 21, così come delle leggi sulla diffamazione e dell’Ordine dei giornalisti. Sono loro preposti al rispetto delle norme vigenti nel nostro Stato, non YouTube o i social, che quindi disconoscono le norme del nostro ordinamento e agiscono tramite un algoritmo in modo incostituzionale decidendo di cosa si possa o meno parlare e censurando il resto”.
“Cos’abbiamo fatto? – continua Messora – Abbiamo ucciso, sequestrato, ricattato, minacciato? No. La nostra colpa è questa ossessione di voler far parlare i cittadini qualunque, di mostrare le notizie anche da un altro punto di vista“.
“Oggi in maniera arbitraria Google ha deciso di ghigliottinare il canale Byoblu. Lo ha fatto in spregio alle garanzie costituzionali. Penso che un gigante del web, che di fatto è monopolista nella raccolta pubblicitaria, stia ledendo il diritto di informare e di fare un altro tipo di informazione“, ha detto Gianluigi Paragone del gruppo Misto in Aula ieri, al termine della seduta. “Quello che sta accadendo è grave. È inammissibile che un canale possa essere chiuso in maniera così arbitraria“, ha concluso il senatore.
Il passaggio sul digitale terrestre
Byoblu non molla, ecco allora che prova a sbarcare in televisione sul digitale terrestre.
“Abbiamo la possibilità di acquisire un canale nazionale sul digitale terrestre, nelle numerazioni basse, a una cifra estremamente conveniente rispetto al suo valore di mercato. Parliamo di circa 120 mila euro più iva. Trasmettere potrebbe costarci, ogni mese, circa 30 mila euro. La decisione spetta a voi. Se riusciremo a raggiungere la cifra necessaria entro il 10 aprile, compreremo il canale unico nazionale ed entro i 15 giorni successivi inizieremo a trasmettere in tutte le case. Diversamente valuteremo il da farsi, tutti insieme, come una grande famiglia. La famiglia dei cittadini ancora liberi, che liberi vogliono restare“. scrive il fondatore di Byoblu, Claudio Messora.
Da parte della redazione di SegretoDonna un grosso in bocca al lupo! E voi cari lettori che idea vi siete fatti sull’argomento? Aspettiamo i vostri commenti. youtube banna byoblu youtube banna byoblu