“Non so scrivere.
Ma il mio problema è un altro.
Tutto quello che sento, dentro al mio petto non ci sta.
E allora succede che DEVO scrivere.”
– Susanna Casciani
susanna casciani libro
Comincia così, con poche e semplici parole, la carriera da scrittrice di Susanna Casciani.
L’amore 2.0 susanna casciani libro
Nasce su Myspace parecchi anni fa, poi apre vari blog e infine invade Facebook, con la sua pagina da più di 200 mila like.
«Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore» è il suo luogo segreto, non molto dato che conta tantissimi seguaci, dove può raccontare quegli amori che fanno male ma che riempiono l’anima e può raccontarsi, con modi dolci, sempre cordiali, con quella malinconia che solo chi ha amato e ama ancora può riuscire a capire.
Tutte la conoscono, tutte hanno letto, almeno una volta nella vita qualcosa di suo, magari non conoscono precisamente lei, ma avranno di certo letto le sue magiche parole e si saranno lasciate emozionare.
Per darvi l’idea del successo, su Instagram sotto l’hashtag che mette insieme il suo nome e cognome si contano più di 10mila risultati. susanna casciani libro
Ma “Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore” non è più solo il nome di una pagina Facebook ma anche il titolo di un libro: il libro di Susanna Casciani. Uscito per Mondadori il 22 marzo 2017 ed ha avuto un successo incredibile.
Ad ogni pagina ci si può immedesimare, ci si rispecchia, ci si naviga, ci si da coraggio, forza per proseguire nonostante l’amore, a volte, può far male, ma non può svanire.
Racconta la storia di Anna e Tommaso, che si conoscono, si piacciono, si amano e poi finiscono per perdersi.
C’erano una volta un ragazzo e una ragazza. C’erano una volta perché adesso non ci sono più.
Un sabato mattina di fine aprile lui si sorprese a piangere davanti a lei. Non riusciva a parlare. Avrebbe voluto confessarle che era finita, ma sapeva che poi lei avrebbe iniziato a singhiozzare, e non ne sopportava nemmeno l’idea.
Lei alzò lo sguardo dal suo libro come se avesse avvertito una forza nuova in casa, incontenibile, che l’avrebbe schiacciata contro il muro se non si fosse aggrappata a qualcosa, così si aggrappò al suo orgoglio, o a quello che ne rimaneva.
Chiuse il libro, si alzò dal divano e si diresse verso di lui, si mise sulle punte e gli accarezzò la testa. Gli disse di stare tranquillo. Lui le faceva del male e lei lo consolava. Gli diede un bacio sulla guancia e uscì di casa senza voltarsi, per non essere costretta a dirgli addio.
Quando, quasi tre ore dopo, tornò a casa, lui non c’era più. Sfinita, si addormentò su quello che era stato il loro letto. Più tardi, si svegliò di soprassalto e mise a fuoco nel buio quella parte di letto, così vuota, e avvertì un macigno sul petto che non la faceva respirare.
Si rese conto di non essere pronta a lasciarlo andare. Si alzò per cercare un quaderno, come se improvvisamente fosse una questione di vita o di morte. Ne trovò uno.
Conosceva le regole: non chiamarlo, non cercarlo, non seguirlo (!!!), non inviargli messaggi, bloccarlo su ogni social network, non giocarsi la dignità. Conosceva le regole, ma le stavano strette, perché stavolta, in quella storia, ci aveva creduto talmente tanto da sentirsi quasi adatta a un futuro felice.
Per questo, per la prima volta in ventisette anni, decise di iniziare a tenere un diario segreto, che poi, a voler essere davvero sinceri, altro non era che un modo per continuare a parlare con lui.
Il nuovo romanzo susanna casciani libro
Torna adesso nelle librerie con un nuovo romanzo “Sempre d’amore si tratta”, in uscita il 3 Aprile, “nelle librerie più belle”, come dice Susanna.
Sempre d’amore si tratta racconta la storia di Livia, dall’infanzia all’età adulta. E lo fa attraverso lo sguardo delle tante persone che, in momenti diversi, ne incrociano la strada, anche solo per poche preziose ore. Tante istantanee capaci di tratteggiare con precisione l’esistenza di una singola persona ma al contempo di raccontare anche un po’ di tutti noi, di quanto sia difficile accogliere l’amore nella nostra vita, prendercene cura, proteggerlo e quanto sia spesso più facile, piuttosto, fuggirlo, maltrattarlo o convincersi di poterne fare a meno.
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