Care amiche e amici di SegretoDonna, 9 miliardi di euro è la cifra che lo Stato ha messo a bando per una delle principali ossessioni dell’era Covid: le mascherine. E quante opere, ad esempio quanti ospedali si sarebbero potuti realizzare o riqualificare tenendo conto che il costo medio si aggira su 200 milioni di euro? La risposta è clamorosa: 45. E gli italiani sanno quanto bisogno di ospedali c’è nel nostro Paese. speranza mascherine
Si diceva: per le mascherine il governo ha messo a bando l’equivalente di 150 euro a testa. «Più o meno quello che ci costerebbe un bel paio di Ray-Ban», commenta sarcastico Alessandro Rico su La Verità: «Una cifra alla quale vanno aggiunti i circa 390 euro che, tra chirurgiche e Ffp2, ogni cittadino ci ha rimesso di tasca propria, per tentare di schermarsi dal contagio. O, più tragicamente – nel senso fantozziano del termine – per adeguarsi a leggi, decreti e dpcm. Anche quando, all’estero, il bavaglio stava ormai sparendo. La fotografia di Openpolis, che ha monitorato l’andamento della spesa pubblica nei due anni di emergenza Covid, è nitida: per la fissazione di Roberto Speranza, che ora fa di tutto per tenere imbavagliati almeno gli alunni, l’erario ha dovuto impegnare quasi 9 miliardi di euro».
Un importo pari a un terzo delle somme destinate a tutti gli acquisti pandemici speranza mascherine
Scrive Rico: «In sostanza, più soldi per le museruole che per le vaccinazioni, sulle quali il governo ha comunque costruito non solo un culto parareligioso, bensì un regime vessatorio e discriminatorio. Per la campagna di somministrazioni, infatti, gli stanziamenti sono stati di poco inferiori a 6 miliardi e 300 milioni, più o meno un quarto del totale. Il resto se n’è andato per tamponi (3 miliardi e mezzo), terapie intensive e farmaci (2 miliardi e 200 milioni), banchi a rotelle (1 miliardo e 300, firmati Arcuri e Lucia Azzolina), sanificazioni e altri arredi sanitari. Nello schema di Openpolis, in realtà, emergono sensibili discrepanze tra i prezzi fissati alla pubblicazione delle varie gare d’appalto, cioè gli importi a base d’asta, e i prezzi effettivi di aggiudicazione dei lotti. La difformità più stupefacente riguarda proprio le vaccinazioni: i soldi messi a bando sono quasi 6 miliardi e 300 milioni, mentre, calcolando i prezzi di aggiudicazione, non si arriva nemmeno a 300 milioni di euro. Da dove origina una forbice tanto larga?».
«Se fosse così, significherebbe che, per qualche ragione, a Roma si sbrigano a far sapere all’autorità anticorruzione quante risorse sono state mobilitate, mentre se la prendono con calma quando devono trasmettere i numeri delle effettive erogazioni, a fronte degli eventuali ribassi in fase di gara. Ad esempio, nell’agosto 2020, furono messi a bando 749 milioni per le mascherine, ma Fca aveva poi ottenuto l’appalto per 237,4 milioni. Osservando dunque le cifre effettive di aggiudicazione, la spesa complessiva per i dispositivi di protezione scenderebbe – si fa per dire – a 5 miliardi: 83 e rotti euro pro capite».
Bilancio finale: «In termini di denaro impegnato, il business dell’emergenza è valso 24,5 miliardi in due anni. Questo, sì, è sorprendente, perché rispetto al monitoraggio di maggio 2021, la cifra è cresciuta ‘appena’ di 1 miliardo. È difficile credere che, quest’estate, gli italiani scendano in spiaggia mascherati. E che, al ritorno delle vacanze, sulle pelli abbronzate, oltre al segno dei costumi, ci sia quello delle Ffp2. Pregliasco e Speranza se ne dovranno fare una ragione. Per la rivincita degli ipocondriaci, basterà pazientare fino all’autunno…». speranza mascherine