Sonia Grispo, multitasking, appassionata di bellezza, moda, lifestyle e viaggi. Sempre aggiornata sulle ultime tendenze è diventata ormai un punto di riferimento per i navigatori della rete. Sonia Grispo fashion blogger Sonia Grispo fashion blogger
Siciliana, catanese, dopo due anni nella Capitale si è trasferita a Milano dove attualmente vive e lavora.
La abbiamo intercettata per farci una chiacchierata con lei e siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla sua gentilezza e dalla spontaneità che la contraddistingue. Sonia Grispo fashion blogger Sonia Grispo fashion blogger Sonia Grispo fashion blogger
31 anni, un viso da far invidia alle più belle donne dello Star Business, un fisico mozzafiato, un gusto travolgente per tutto quello che di bello c’è e una solarità tutta siciliana. Sonia Grispo fashion blogger Sonia Grispo fashion blogger Sonia Grispo fashion blogger
Attratta da tutto ciò che è creativo: film, musica, pittura, disegno. Racconta e si racconta attraverso i suoi canali social e lo fa utilizzando strumenti diversi.
Dalle foto del suo profilo Instagram ai tweet che cinguetta con simpatia e ironia, passando dai post della pagina facebook del suo blog, per arrivare al suo canale youtube dove ha grande seguito.
Leggete un po’ cosa ci ha raccontato di lei…
Parlaci un po’ di te…
Amo scrivere, già da bambina lo facevo spessissimo, riempendo quaderni e fogli con storie che poi regalavo a mia madre o tenevo per me e che da qualche parte conservo ancora. Mi piace viaggiare, a chi non piace? Lo faccio più spesso che posso, cercando di aggiungere sempre un tocco d’avventura ai viaggi, che si tratti di nuotare con gli squali o sperimentare il parapendio.
… Sono vegetariana, pratico attività fisica e anche in questo campo mi piace provare sempre cose nuove.
Come è nata l’idea di trasformare le tue passioni in un blog?
Quando sono arrivati i primi risultati? C’è stato un momento in cui hai pensato “forse non è la strada giusta”?
Come è cambiata la tua vita?
Ha avuto un certo impatto sulle mie scelte da lì in avanti. Ho iniziato a scrivere per un paio di riviste, ho fondato un mio magazine in società con mia sorella, creando un progetto editoriale nuovo, una rivista distribuita in Sicilia e in alcuni concept store, Spa e Hotel d’Italia.
Ho scoperto la forza del web, delle connessioni fra persone, ho partecipato ad eventi che mi hanno portata a viaggiare per l’Italia, conoscendo persone nuove con cui avevo in comune la voglia di fare, di sperimentare e di costruire un mondo tutto nuovo, di cui eravamo protagonisti.
Ho capito che il mio percorso di studi non era stimolante come avrei voluto, che stavo imparando di più collaborando con redazioni e aziende, che stavo imparando cose che ancora nessuno era deputato ad insegnare, era questo il fascino del web fra il 2008 ed il 2010.
Scrivere è anche un modo per esprimere qualcosa che si ha dentro?
Scrivere è questo. È espressione.
Quando lo si fa a proposito di moda, per esempio, può essere più difficile, ma per me è insito nella figura del blogger, a differenza di quella del giornalista, non distaccarsi mai troppo dall’articolo ed esprimersi anche lì.
Purtroppo negli ultimi anni i blogger hanno zittito la propria opinione in favore di uno stile più oggettivo e distaccato tipico del giornalismo tradizionale, forse nel tentativo di far apprezzare maggiormente il proprio lavoro, in risposta alla reazione non positiva della stampa all’avvento dei blogger.
Ma ammutolendo la propria voce, si perde, secondo me, di vista la natura stessa del fare blogging.
I lettori se vogliono leggere un pezzo obiettivo, la cronaca di una sfilata, di una tendenza, leggono una rivista o vanno sul blog ufficiale di una testata, se visitano un blog invece vogliono sapere cosa pensa la persona che c’è dietro, vogliono la parte “umana”.
Lavoro e vita privata, come riesci a conciliare questi aspetti della tua vita e a cosa hai dovuto rinunciare?
Il mio lavoro mi piace, mi diverte, è parte della mia quotidianità e per questo riesco ad incastrarlo senza problemi con la vita privata. Solo i social possono ogni tanto rappresentare un problema, in termini di distrazione, per questo quando sono con il mio compagno evito di rispondere a messaggi e commenti e trovo un modo per farmi perdonare se mi distraggo registrando qualche video di troppo su Instagram Stories.
Nella mia vita on-line diciamo che mantengo un medio-alto livello di privacy per la mia vita sentimentale, le foto in coppia durante l’anno si possono contare sulle dita delle mani e preferisco usare più le parole che le immagini, condividendo sentimenti piuttosto che informazioni personali e fotografie.
Il mio compagno non si espone molto sui social e non voglio essere io a farlo per lui. Ma non è neanche un freno che mi impongo, mi viene naturale raccontare di me sui social, senza coinvolgere molto amici e parenti, perché trovo che ognuno debba raccontare la propria storia e la privacy non debba passare di moda.
Non ho dovuto ancora rinunciare a niente per lavoro. Se per un progetto devo viaggiare a assentarmi per due settimane lo faccio serenamente, ho accanto una persona che ha dei ritmi di vita anche lui intensi e per questo ci capiamo perfettamente.
Cosa ne pensi delle nuove tecnologie? Vantaggi e svantaggi…
Cosa intendete per nuove tecnologie? Mi vengono in mente gli smartwatch, i braccialetti per il rilevamento dell’attività fisica, gli occhiali per la realtà virtuale…
Io appartengo a quella categorie di persone che ha un’app per controllare se si lava bene i denti, quante ore ha dormito la notte, quanti passi ha fatto nell’arco della giornata… quindi sono a favore della tecnologia integrata alla quotidianità, per scoprire le proprie abitudini ed imparare a vivere meglio, sono meno a favore della tecnologia che ci relega incollati a dispositivi come smartphone, tablet e computer e ci allontana dalle persone.
Coltivare la vita social mentre si perdono di vista gli amici in carne ed ossa non lo trovo furbo.
Come vedi il ruolo della donna oggi e come è cambiato secondo te negli ultimi 20 anni?
Questo è un argomento che meriterebbe una conversazione dedicata e approfondita, direi che è un ottimo spunto per suggerire la lettura di un libro che ho acquistato di recente “We should all be feminist” che parla del femminismo spogliandolo di quella serie di pregiudizi e aggettivi da “occhi buttati al cielo” e lo racconta in maniera elementare e semplice, con esempi concreti in cui tutti possiamo ritrovarci o ritrovare la quotidianità.
È brevissimo e davvero pocket perché è l’adattamento di uno dei discorsi più significativi degli ultimi tempi tenuti durante un TedX, tenuto dalla scrittrice Chimamanda Ngozi Adichie.
Personalmente posso dire che tante cose sono cambiate negli ultimi 20 anni e tante devono ancora cambiare e mi piacerebbe vedere ragazze, donne, impegnate a costruire la propria immagine on-line, ritagliarsi del tempo per dare il proprio contributo, facendo la differenza, non solo indossando una t-shirt che ruba lo slogan ad un discorso serio.
Qual è il segreto per essere una donna vera?
Non adagiarsi sulla genetica, non è certamente la sola cosa che rende una donna tale. Non conosco il segreto né a quale definizione corrisponda “donna vera”, credo non ci sia, per fortuna, una versione alla quale omologarsi, niente che non possa valere anche per un vero uomo, almeno.
Direi che bisogna lavorare sul concetto di “essere umano vero”, questo sarebbe più opportuno nel 2017.
Sei tornata bambina c’è uno specchio davanti a te, cosa vedi?
Tante domande che non troveranno risposta molto presto. Vorrei dire a quella bambina di avere più coraggio di chiedere e di fare.
Hai realizzato i tuoi sogni, se potessi tornare indietro nel tempo cosa cambieresti?
Ah sì? In verità non sono mai stata una bambina che diceva “da grande voglio fare la ballerina/veterinaria/astronauta” né tantomeno la blogger, quindi non avevo precisi obiettivi o sogni da voler raggiungere e che oggi posso dire d’aver esaudito.
Sono sempre stata una persona “work in progress” e tale mi definisco ancora. Forse ho solo un sogno ben preciso e questo è appunto “in progress”. Cambierei il mio approccio allo studio, godendo del momento dell’apprendimento senza l’ansia del voto e non abbandonerei dei percorsi che avevo iniziato, non perché oggi farebbero la differenza, ma per non avere il peso delle cose interrotte.
Cosa stai preparando in questo periodo, quali sono i tuoi progetti?
Sto scrivendo, scrivo sempre. L’idea è quella di non lasciare le parole fra me e la tastiera.
Vuoi regalarci una tua perla? un aforisma o una frase che rispecchi te?
“Siate persone piacevoli”. Più che mail il web ci da modo di interagire, conversare, esprimere idee, concetti, opinioni, certe volte anche giudizi. Provare a farlo nella maniera più piacevole possibile, farebbe davvero una grande differenza, in un momento in cui l’articolo 19, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, viene poco capito. Abbiamo tutti il diritto di esprimere la nostra opinione, ma abbiamo anche il dovere di farlo senza essere aggressivi, senza provare a sovrastare gli altri o imporci.
A quale campagna di sensibilizzazione parteciperesti? Così su 2 piedi inventa uno slogan.
Non sono brava con gli slogan, così su due piedi sarei più pronta a darvi la ricetta del ragù di lenticchie che a pensare a qualcosa che sia d’impatto sulle persone, benché il ragù di lenticchie abbia un certo impatto su tutti i miei ospiti a tavola.
Supporto spesso campagne di sensibilizzazione su diversi fronti però, in questo sono più brava.
Non solo un’icona di stile e buongusto, ma un’attenzione ai dettagli e un gusto raffinato e moderno. Ecco chi è Sonia Grispo. Vi consigliamo di seguire questa blogger, traveller, writer multitasking perché come dice Henri Bergson. Sonia Grispo fashion blogger Sonia Grispo fashion blogger
“La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima” … e Sonia ne è l’esempio concreto.
Odiami_Tu
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