Quando un Paese si trova ad affrontare momenti di emergenza – come una pandemia globale – alla fine si presenta sempre il rovescio della medaglia.Roberto Burioni virologo
Nella lotta al Coronavirus, se da un lato c’è chi è impegnato nella ricerca di un vaccino per combattere il virus, dall’altro c’è chi offre consulenze per trovare una soluzione alle riaperture delle aziende dopo il lockdown.
Almeno questo è quello che è emerso da alcune ricostruzioni de L’Espresso – settimanale diretto da Marco Damiliano. Nel mirino del settimanale ci sarebbe il virologo Roberto Burioni, accusato di aver offerto – assieme a Lifenet Healthcare di cui è scio – “consulenze d’oro” a note aziende che operano in Italia.
Le consulenze sono state effettuate senza infrangere nessuna legge o codice deontologico. Ad aver fatto discutere, invece, sono state le cifre esorbitanti pagate dalle varie aziende. L’Espresso ha reso noti pagamenti che ammontano a 200mila euro per Tim, 150mila euro per Snam e Marella, 33mila euro per Ferrari.Roberto Burioni virologo
Ma queste non sono state le uniche due aziende che hanno voluto le sue consulenze anti-Coronavirus. A queste si sono aggiunte anche Aci Sport, Philip Morris e Tecnogym, Pellegrini, Imab Group e il Gruppo Sapio.
Roberto Burioni nega tuttoRoberto Burioni virologo
Venuto a sapere delle accuse che gli ha rivolto L’Espresso, il virologo Burioni non l’ha presa bene e al Corriere Della Sera ha voluto affidare il suo sfogo, nonchè l’annuncio del ritiro dalle scene televisive:Roberto Burioni virologo
“Onestamente non mi aspettavo un attacco così da parte dell’Espresso. Sulle consulenze dico una cosa semplice: chi dovrebbe aiutare la ripartenza di un Paese se non un esperto di queste questioni? Se la Ferrari mi chiede un aiuto, dovrei dire di no? Io ritengo che sia un dovere dare una mano. E un professionista va pagato, perché altrimenti si tratta di sfruttamento. Mi hanno accusato di speculare sulla pandemia persino quando è uscito il mio ultimo libro, Virus. Anche se tutti sapevano che i proventi sarebbero andati alla ricerca.
Torno alla mia vera aula, quella universitaria e starò in silenzio stampa almeno fino all’autunno. In tv e sui giornali ho detto quello che dovevo. Ora per un po’ non andrò nei media. Piuttosto vorrei scrivere un testo universitario, dedicarmi ai miei studenti: mi sono mancati. Troppa tv? Non sono presenzialista. Nell’ultimo monitoraggio di Agcom nel periodo più buio, dal primo marzo al 30 aprile, non sono entrato nemmeno nei primi dieci più presenti nel dibattito pubblico.
Ho capito molte cose in questi mesi. Un’aula televisiva come quella che mi ha offerto un grande professionista come Fazio è stata una palestra importante e sono onesto molto gratificante. Ma il linguaggio della tv non è quello della scienza. I suoi tempi non sono quelli della scienza. Si viene travisati, esposti al rischio di dire cose mai dette. Mi hanno attribuito di tutto. Una cosa però me la faccia dire: oggi la politica ci chiede certezze ma quando, appena qualche mese fa, dicevamo che i vaccini sono indispensabili, una certa politica ci ha sbeffeggiato e ha strizzato l’occhio ai complottisti. In Italia ti perdonano tutto, ma non la popolarità”.
Intervento legale per notizie false
Ma dato che le polemiche e gli attacchi nei suoi confronti non accennavano a diminuire, Roberto Burioni è stato costretto ad intervenire anche sul suo profilo Facebook. Questa volta i toni sono meno pacati e annuncia di agire legalmente a chi diffonde notizie false:
“Carissimi, alcune notizie che mi riguardano apparse sulla stampa non sono vere e devo smentirle. Prima di tutto io non sono socio della società Lifenet, alla quale ho fornito una consulenza scientifica. Inoltre io – con l’eccezione di Medical Facts SRL, una startup che ho fondato un anno fa con tre amici e che ben conoscete – NON SONO SOCIO DI NESSUNA SOCIETÀ, nonostante quello che viene regolarmente scritto accusandomi di inesistenti conflitti di interesse.
In secondo luogo l’importo delle mie consulenze svolte per le aziende riguardo all’emergenza COVID-19 direttamente o tramite Lifenet non è – purtroppo – neanche lontanamente vicino alle cifre che vengono diffuse (un milione!). Visto che ci siamo, preciso anche che io non fornisco consulenza scientifica a nessuna società o entità che sia coinvolta nello sviluppo o nella commercializzazione di vaccini; e neanche a società o entità che siano coinvolte nello sviluppo o nella commercializzazione di cose utili per la diagnosi, terapia, prevenzione o vaccinazione per COVID-19.
“Considero questo chiarimento come un ulteriore atto per ristabilire un poco di verità in un mare di menzogne. Un atto verificabile in ogni modo, sede e luogo ma anche definitivo. Da qui in poi -conclude-, con grande rammarico perché considero una sconfitta ogni escalation, ogni notizia falsa sul mio lavoro o sulla mia persona avrà un seguito legale”.Roberto Burioni virologo
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