Solo da qualche giorno in Italia, ma Silvia Romano sta già facendo parecchio discutere per la sua liberazione e il suo ritorno in patria. Dopo diciotto mesi di prigionia, Silvia è stata liberata a pochi chilometri da Mogadiscio grazie ad un’operazione dell’Aise guidata da Luciano Carta, con i servizi turchi e somali.Riscatto Silvia Romano
Il tutto è stato fatto nella massima segretezza e riservatezza, eppure sono tante le domande che gli italiani si sono posti al rientro di Silvia in Italia. Com’è stata possibile la sua liberazione da un giorno all’altro – in un momento tra l’altro difficile per l’Italia – e soprattutto chi ha pagato il riscatto e a quanto ammonta la cifra?
Domande che non hanno trovato una risposta, in quanto lo stato vuole mantenere la massima riservatezza. Eppure qualche testata giornalistica parla di cifre importanti, cifre che ammonterebbero a 4 milioni per la scarcerazione della volontaria.
Una cifra di non poco conto, se si considera anche la situazione economica abbastanza tragica in cui sta versando l’Italia in questo difficile momento storico causa Covid-19 che ha bloccato un intero Paese.Riscatto Silvia Romano
Vittorio Feltri punta il dito contro la liberazione di Silvia RomanoRiscatto Silvia Romano
Il noto giornalista Vittorio Feltri, direttore di Libero, è parecchio perplesso sulla liberazione di Silvia Romano. Arrivata in Italia da convertita islamica, sono stati sborsati diversi soldi per la sua liberazione.
Il giornalista non è contrario al ritorno in patria di una connazionale tenuta prigioniera per diciotto mesi, quello che non approva è la segretezza che c’è dietro all’operazione e al prezzo del riscatto. Un riscatto che, a suo dire, non farebbe altro che incentivare il terrorismo.
Feltri ha voluto far conoscere il suo punto di vista attraverso dei tweet pubblicati su Twitter che riguardano proprio la liberazione di Silvia:
“Siamo tutti contenti della libeazione di Silvia Romano. Lo saremmo di più se ci dicessero quanto si è dovuto pagare di riscatto”, ha scritto in un primo tweet.
“Pagare per il riscatto per Silvia significa finanziare i terroristi islamici. Che sono amici della ragazza diventata musulmana. Bella operazione”, chiosa nel secondo tweet.
“A me se una si converte all’Islam non mi importa niente, ma non mi va neanche di applaudirla. Mi secca un poco se per riportarla in Italia lo Stato spende qualche milione degli italiani”, conclude con il terzo tweet
Di parere non troppo diverso è anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi che vede nella liberazione di Silvia un cedimento al ricatto e un favoreggiamento del terrorismo. Voi cosa ne pensate? Continuate a seguirci su SegretoDonna.
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