Una delle più grandi preoccupazioni che affligge le neomamme è la frequenza con cui il neonato emette le feci.
Quando nasce un bambino, le abitudini del suo intestino cambiano di giorno in giorno e le mamme molte volte faticano a capire quando si tratta di stitichezza.
Spesso basta che trascorra un intervallo di tempo un po’ più lungo tra una pupù e l’altra per allarmarsi, mentre altre volte i segnali di stitichezza vengono superficialmente ignorati.
Che fare, dunque?Rimedi stitichezza neonato
Rimedi stitichezza neonato: quando preoccuparsi e cosa fare
Innanzitutto, è essenziale cercare di capire quando si può parlare di stitichezza nei neonati.
Quando il bambino va di corpo a intervalli che superano le 48 ore o espelle feci dure si tratta chiaramente di stipsi neonatale.
In ogni caso, è da tenere a mente che sotto i 12 mesi di vita è piuttosto improbabile che il bambino sia stitico. La maggior parte delle volte si può invece parlare di dischezia, termine che indica una mancanza di coordinazione tra la spinta e il rilascio delle feci.
In tal caso basta attuare una piccola stimolazione tattile o muovere le gambe del bimbo a mo’ di bicicletta per aiutarlo a rilassare lo sfintere. Mosse che però non devono diventare un’abitudine, ma un rimedio di emergenza se il bambino appare fortemente disturbato.Rimedi stitichezza neonato
Stipsi neonatale: quali sono le cause?
Poi, è necessario capire cosa può favorire l’insorgere della stitichezza.
Il tipo di allattamento rappresenta sicuramente uno dei fattori determinanti in tal senso. Mentre il latte materno difficilmente causa stipsi, i neonati che assumono latte artificiale evacuano con minore frequenza.
In tal caso è essenziale esporre il problema al proprio pediatra di fiducia, che senza dubbio consiglierà il passaggio a un latte ricco di prebiotici, zuccheri presenti naturalmente nel latte materno che svolgono la stessa funzione delle fibre.
Il problema può inoltre presentarsi, seppure temporaneamente, durante lo svezzamento. Un cambio radicale di alimentazione potrebbe comportare un lieve rallentamento dei movimenti intestinali e, di conseguenza, aumentare l’intervallo temporale tra un’emissione di feci e l’altra.
Per risolvere il problema basterà arricchire la dieta del bambino di alimenti quali frutta e verdura e aumentando l’assunzione di liquidi.
Anche un episodio infettivo accompagnato da febbre alta può essere un fattore determinate per l’insorgere di tale disturbo, così come il fatto che un parente stretto abbia sofferto o soffra tutt’ora di stitichezza.
Inoltre, il passaggio dal pannolino al vasino potrebbe far sì che il bambino si senta in qualche modo “bloccato” psicologicamente e che quindi sia spinto a trattenere le feci e ad allontanare il più possibile il momento dell’evacuazione.
Lettrici mamme di SegretoDonna, a voi la parola: avete trovato utili questi consigli o conoscete altri rimedi?Rimedi stitichezza neonato
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