A ottobre il Comitato dei Delegati della Cassa Forense voterà una proposta di riforma della previdenza che prevede l’aumento della percentuale dei contributi previdenziali e l’abbassamento delle pensioni (presenti e future) di circa il 35%, arrivando così a dare il “colpo di grazia” agli avvocati che, dopo la crisi prodotta dal Covid, sono riusciti sin qui a resistere. Una riforma contro cui si scaglia il Codacons, che lancia oggi una raccolta di firme per bloccare il provvedimento. riforma previdenziale
Tra i punti di riforma che si andrà a votare nel mese di ottobre vi sono, tra l’altro, l’aumento dei contributi (compresi i pensionati); la diminuzione dell’ammontare delle future pensioni (incluse le minime) ed il mantenimento dell’attuale elevato importo delle sanzioni e degli interessi per i ritardati pagamenti.
Avviata raccolta di firme online. Avvocati possono aderire ad iniziativa e tutelare i propri diritti riforma previdenziale
Gli aumenti dei contributi con contestuali diminuzioni delle pensioni da erogare sarebbe reso necessario, secondo quanto affermato da Cassa Forense, dalla prevista situazione di non sostenibilità di bilancio ovvero di disequilibrio finanziario tra le entrate e le uscite tra il 2041 e il 2049.
“L’ultimo bilancio consolidato della Cassa Forense, tuttavia, registra il migliore risultato di sempre, sia in termini di avanzo di gestione sia in termini di consistenza del patrimonio netto. Per questo motivo un aumento dei contributi e una contestuale diminuzione delle pensioni basati su ipotizzati – e non dimostrati – elementi quali l’allungamento del vita media e il calo degli iscritti nel lungo periodo, non appare legittimo, ma sembra anzi ingiustamente lesivo dei diritti degli avvocati” – denuncia l’associazione.
Il Codacons, quindi, ha deciso di promuovere una raccolta firme per chiedere che l’adozione della riforma sia sospesa.
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