Carissime amiche di SegretoDonna, volevo scrivervi di un argomento molto di moda in questo periodo. Relazione tra serie tv e moda
Vi siete mai chiesti quanto siamo influenzati dalle nostre serie TV preferite quando si tratta di fare shopping?
Oggi più che mai, comparire sul piccolo schermo per i brand diventa una vera e propria passerella. Soprattutto in un momento come questo, in cui siamo costretti a stare a casa e trascorriamo la maggior parte del tempo a guardare la tv.
Differenza tra ieri e oggi Relazione tra serie tv e moda
Le serie tv nel corso degli anni si sono poste sempre più come delle rappresentazioni dei nostri desideri, dei nostri bisogni e delle nostre necessità.
Sono state talmente tanto dirette interpreti della nostra realtà, arrivando a imporre le proprie tendenze anche nel mondo della moda reale, con una sensibilità che molto spesso è sembrata mancare ai grandi marchi.
Le serie tv sono da sempre un veicolo di moda tra le masse. Per la diffusione delle tendenze le protagoniste di alcuni telefilm fungono da vere e proprie influencer promuovendo tendenze e revival.
Succede dunque che il lavoro dei costumisti si stia orientando in questa direzione: proporre look intonati alla serie ma che allo stesso tempo diventino subito di tendenza. Perché quello che oggi vediamo in film e serie suggestiona e influenza acquisti e trend come facevano fino allo scorso anno le sfilate.
Esempi di serie tv modaiole per eccellenza
Analizzando il rapporto tra tv e Moda, non si possono non citare alcuni esempi capitali, in cui la tv e le serie tv hanno dettato legge nell’interpretare trend.
Sex and the City su tutti, un vero fenomeno di costume. Una Bibbia fashion per tutte le sue fan, che si rivedono nelle quattro inseparabili amiche newyorkesi.
Impossibile infatti, non ricordare la celebre collaborazione con le scarpe di Manolo Blahnik e Jimmy Choo. Anche se sono tante in realtà le produzioni che hanno ispirato, non solo i consumatori, ma gli stessi brand del tempo.
Abbiamo Mad Men, ambientato a New York degli anni ’50. E’ stata ripresa da Banana Repubblic nel 2011 in una capsule collection ispirata ai celebri personaggi dell’agenzia pubblicitaria.
Più giovani, frizzanti e competitive ma sempre gravitanti intorno all’universo dell’elite newyorkese, Gossip Girl è stato il cult degli anni 2000.
Blake Lively, ha regalato look che hanno trasformato i suoi personaggi in icone di moda. Non a caso, Serena Van Der Woodsen fu la beniamina di tutte le it-bag e abiti mozzafiato.
Blair Waldfor invece divenne simbolo dell’Upper East Side, con un look preppy inspirato agli anni ’60 ed a Audrey Hepburn, la ragazza sembra esser uscita da un catalogo di moda, il suo stile un po’ retrò risulta sempre impeccabile.
Gossip Girl segnò un momento di svolta nel mondo della moda diventando un vero e proprio fenomeno di massa: numerosi designers fecero la fila per apparire anche solo in un episodio mettendo in chiaro il fatto che era la moda la vera protagonista.
Levi’s ha vestito i personaggi di Stranger Things con una sapiente riproposizione, anche commerciale, dei propri pezzi cult anni ’80 mentre Diesel ha rielaborato le celebri tute della Casa di Carta.
C’è anche Emily in Paris con Lily Collins, dove i grandi marchi ci sono tutti. Da Chanel (il preferito della protagonista) a Louboutin ma anche Ganni (di cui indossa un total look che è diventato sold out in pochissimo) Kenzo e Faith Connection. Anche i personaggi secondari diventano dei veri e propri fashion-influencer come il capo di Emily. Sylvie infatti è elegante, carismatica e chich e non rinuncia a spacchi vertiginosi e messa in piega perfetta.
Ultimissimo invece è Bridgerton che ha infiammato gli animi riproponendo un finto ma efficace revival che ha fatto schizzare alle stelle la vendita dei corsetti (più 123%), cerchietti di perle e piume (49%) e, abiti dalla linea Impero (93%).
Gli oltre 7.500 costumi sono opera di Ellen Mirojnick, ma trovano corrispondenza nelle collezioni di Rodarte, Miu Miu, Loveshackfacy.
I tempi sono cambiati anche per la tv che guardiamo, infatti se prima i trend forecaster non si occupavano di Netflix ora l’attenzione è massima. Ogni singola serie tv infatti, è in grado di creare una bolla di consumo tanto momentanea quanto proficua.