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Recensione di “Proprio lui?”: l’ultimo lavoro di John Hamburg

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Dal regista di “…e alla fine arriva Polly”, “Zoolander”, la nuova commedia tutta americana adesso nelle sale cinematografiche.
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Nel cast nomi di spicco: il poliedrico James Franco, che passa con nonchalance da una pellicola indipendente al cinepanettone; il pluripremiato Bryan Cranston, visto nella serie tv cult Breaking Bad – Reazioni collateraliMegan Mullaly, la meravigliosa Karen di Will & Grace; e la bella Zoey Deutch, già vista in Nonno Scatenato e in Tutti vogliono qualcosa.

 

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Trama

Cranston è Ned, proprietario di un’azienda tipografica in crisi nera a causa del digitale che incombe. Padre particolarmente iperprotettivo nei confronti dell’amatissima figlia Stephanie (Zoey Deutch), spedita dal Michigan a studiare in California.

proprio lui recensione james francoQui la 22enne si è accasata con il fascinoso Laird (James Franco), tanto da costringere la famiglia a trascorrere il Natale nella Silicon Valley per conoscere il 33enne, tanto ricco quanto imbarazzante nel suo essere sboccato e apparentemente idiota.

Toccata con mano la ricchezza del giovane, programmatore di app e videogiochi spazzatura, Ned entra in competizione con lui, finendo per tremare dinanzi la confessione dell’ingenuo Laird: chiedere la mano di Stephanie.

Recensione

Proprio lui? di John Hamburg ricalca, senza tanti sforzi, il format già collaudato nel 2000 con “Ti presento i miei”, in cui compariva come sceneggiatore.

Anche in questo caso, infatti, abbiamo un padre di un certo spessore e una bella figlia bionda innamorata del solito deficiente che fa tremare i polsi al capofamiglia.

La differenza (ma neanche troppa) la fanno gli attori: Robert De Niro lascia il posto a Cranston, che non si scosta molto dall’interpretazione deniriana (in Italia anche il doppiatore è lo stesso…); Franco ha invece provato a distanziarsi da Ben Stiller (stavolta solo produttore), grazie a un’ostentata e potente fisicità.

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Conclusioni

Una commedia senza anima, dunque, che ci riporta alle atmosfere di classici americani.

Hamburg ha poi ceduto al più classico degli happy end che, se da una parte viene giustificato dall’impianto natalizio (in America è uscito durante le feste natalizie), dall’altro frena ulteriormente una pellicola dannatamente trattenuta e banale.

Spero che questo nuovo articolo sia stato di vostro gradimento. Continuate a seguirci qui su SegretoDonna.

J.B.

Scritto da Jessica Biondo

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