Cari lettori di SegretoDonna, lo sapevano tutti ed era chiaro da mesi che, si fosse arrivati a rottura tra le forze della oramai ex maggioranza, Mattarella avrebbe affidato la guida del paese a Mario Draghi. mattarella convoca draghi
Dopo quattro giorni di consultazioni che non hanno portato a un accordo tra i partiti che sostenevano il governo Conte, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha deciso di affidare il mandato all’ex presidente della Bce Mario Draghi, convocato per oggi al Quirinale. Si tratterà, come ha detto Mattarella, di “un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica“.
La decisione del presidente della Repubblica è arrivata al termine di una giornata convulsa, a tratti confusa, che ha sancito la fine definitiva della maggioranza che ha retto il governo Conte 2. Fine voluta da Matteo Renzi.
L’ex presidente della Banca centrale europea accetterà l’incarico e troverà una maggioranza parlamentare? Siamo sicuri che ci riuscirà.
“La politica è morta”, spiegavano ieri sera in televisione, ma più intimamente è la morte della sovranità del popolo nella vita politica, stando almeno alla Costituzione. E’ un processo di destrutturazione che viene da lontano, portato avanti per anni, e bisognerebbe risalire alla strategia della tensione, alla P2 di Licio Gelli e al suo ‘piano di rinascita democratica’ per capire che gran parte di quel progetto che consisteva, di fatto, nell’assorbimento degli apparati democratici della società italiana. mattarella convoca draghi
L’atto più alto della democrazia è il voto, quando non c’è più una maggioranza si dovrebbe, quindi, andare al voto e niente dovrebbe evitarlo. Procrastinare per ragioni sanitarie non è avvenuto in altri paesi come l’America, il Portogallo e l’Olanda, che non hanno riportato conseguenze attribuibili al Covid-19.
Il discorso di Sergio Mattarella mattarella convoca draghi
“Ringrazio il Presidente della Camera dei Deputati per l’espletamento – impegnato, serio e imparziale – del mandato esplorativo che gli avevo affidato.
Dalle consultazioni al Quirinale era emersa, come unica possibilità di governo a base politica, quella della maggioranza che sosteneva il Governo precedente. La verifica della sua concreta realizzazione ha dato esito negativo.
Vi sono adesso due strade, fra loro alternative.
Dare, immediatamente, vita a un nuovo Governo, adeguato a fronteggiare le gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica, finanziaria. Ovvero quella di immediate elezioni anticipate.
Questa seconda strada va attentamente considerata, perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia.
Di fronte a questa ipotesi, ho il dovere di porre in evidenza alcune circostanze che, oggi, devono far riflettere sulla opportunità di questa soluzione.
Ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di campagna elettorale – e la conseguente riduzione dell’attività di governo – coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia.
Sotto il profilo sanitario, i prossimi mesi saranno quelli in cui si può sconfiggere il virus oppure rischiare di esserne travolti. Questo richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni per adottare i provvedimenti via via necessari e non un governo con attività ridotta al minimo, come è inevitabile in campagna elettorale.
Lo stesso vale per lo sviluppo decisivo della campagna di vaccinazione, da condurre in stretto coordinamento tra lo Stato e le Regioni.
Sul versante sociale – tra l’altro – a fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti e questa scadenza richiede decisioni e provvedimenti di tutela sociale adeguati e tempestivi, molto difficili da assumere da parte di un Governo senza pienezza di funzioni, in piena campagna elettorale.
Entro il mese di aprile va presentato alla Commissione Europea il piano per l’utilizzo dei grandi fondi europei; ed è fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza, perché quegli indispensabili finanziamenti vengano impegnati presto. E prima si presenta il piano, più tempo si ha per il confronto con la Commissione.
Questa ha due mesi di tempo per discutere il piano con il nostro Governo; con un mese ulteriore per il Consiglio Europeo per approvarlo. Occorrerà, quindi, successivamente, provvedere tempestivamente al loro utilizzo per non rischiare di perderli.
Un governo ad attività ridotta non sarebbe in grado di farlo. Per qualche aspetto neppure potrebbe. E non possiamo permetterci di mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro.
Va ricordato che dal giorno in cui si sciolgono le Camere a quello delle elezioni sono necessari almeno sessanta giorni. mattarella convoca draghi
Successivamente ne occorrono poco meno di venti per proclamare gli eletti e riunire le nuove Camere. Queste devono, nei giorni successivi, nominare i propri organi di presidenza. Occorre quindi formare il Governo e questo, per operare a pieno ritmo, deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere. Deve inoltre organizzare i propri uffici di collaborazione nei vari Ministeri.
Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi quattro mesi. Nel 2018 sono trascorsi cinque mesi.
Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza di funzioni per mesi cruciali, decisivi, per la lotta alla pandemia, per utilizzare i finanziamenti europei e per far fronte ai gravi problemi sociali.
Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte concrete e rapide ai loro problemi quotidiani.
Credo che sia giusto aggiungere un’ulteriore considerazione: ci troviamo nel pieno della pandemia. Il contagio del virus è diffuso e allarmante; e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti.
Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature.
Inoltre la successiva campagna elettorale richiede – inevitabilmente – tanti incontri affollati, assemblee, comizi: nel ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari distanziamenti.
In altri Paesi in cui si è votato – obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti – si è verificato un grave aumento dei contagi.
Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo continuiamo ogni giorno – anche oggi – a registrare.
Avverto, pertanto, il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un Governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica
Conto, quindi, di conferire al più presto un incarico per formare un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato”, ha scritto il capo dello Stato.
E voi cari lettori che idee vi siete fatti? Credete che sia giunto il momento di esprimere democraticamente il proprio voto o procrastinare ancora una volta. Non sarebbe la prima volta che una persona non eletta in Parlamento si insedia a Palazzo Chigi.
Conte senza mandato elettorale, Carlo Azeglio Ciampi (1993), Lamberto Dini (1995), Giuliano Amato (2000), Mario Monti (2011) e Matteo Renzi (2014).
Fateci sapere il vostro parere con un commento. mattarella convoca draghi mattarella convoca draghi