È ormai un dato di fatto che con il dilagare dell’emergenza alcuni beni, quali mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, si sono trasformati in veri e propri beni di lusso. mascherine vendute furto
Questi beni, al di là di ogni logica di solidarietà, oltre ad essere difficilmente reperibili, vengono venduti ad un prezzo abnorme rispetto a quello praticato in condizioni ordinarie.
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Difatti, una mascherina chirurgica prima dell’emergenza costava 25 – 30 centesimi, mentre ad oggi si trovano sui banchi di farmacie, parafarmacie, nonché sui maggiori siti di e – commerce con un rincaro che va dal 25% al 300%. ma
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Sono numerose le segnalazioni che in questi giorni pervengono al Codacons da parte di cittadini che, spinti da ragioni di necessità o lavorative, sono costretti ad acquistare banali mascherine di stoffa ad un prezzo esoso, nella consapevolezza della speculazione che numerosi fornitori ed esercenti stanno perpetuando a loro danno.
La questione non va trascurata o tollerata, – spiega la Coordinatrice Regionale Sara Seminara – considerato che le mascherine in parola sono usa e getta e che, non appena si ritornerà alla normalità, una porzione più ampia della popolazione avrà la necessità di acquistare con frequenza detti dispositivi.
“no speculazioni dillo a tanasi” – sportello@codaconsicilia.it whatsapp 095441010
Al fine di frenare tale malcostume, il Codacons lancia l’iniziativa “NO SPECULAZIONI DILLO A TANASI” chiedendo a tutti i cittadini di segnalare all’associazione ( indirizzo e-mail sportello@codaconsicilia.it – WhatsApp 095441010 ) -– attraverso l’invio dello scontrino o ricevute d’acquisto che attestino la vendita a prezzi esorbitanti di dispositivi di protezione – tutti questi fenomeni speculativi, al fine di poter combattere queste pratiche intollerabili, supportando così le forze dell’ordine nella repressione di questi illeciti. mascherine vendute furto mascherine vendute furto