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Martina Leone: sogno l’arte e vivo di scrittura

Si presenta così, con i suoi lunghi capelli castani e il sorriso raggiante. Martina Leone, classe 1997, è una studentessa di Beni Culturali con un’innata passione per l’arte e per scrittura.
martina leoneGiovanissima, raggiante, piena di entusiasmo e creatività: Martina vanta già la pubblicazione di tre romanzi, di cui l’ultimo – ” L’ultima asta irlandese” – verrà presentato a breve al Mondadori Bookstore di Catania.
Noi di SegretoDonna.com le abbiamo fatto qualche domanda per conoscerla meglio, e per farci raccontare la sua attività di scrittrice.
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Tra arte e scrittura

Martina, parlaci un po’ di te. Chi sei e quali sono le tue passioni più grandi?

Credo di essere una pennellata blu, blu impressionista che a volte dice troppo… altre troppo poco. Sono un essere umano che respira al ritmo del mare e col ritmo del mare… trascinato dalle maree che inevitabilmente investono la vita. Imparare, imparare, imparare… Sono molto curiosa, e penso che un caldo Earl Grey, una passeggiata sulla sabbia con “Moon River” alla maniera di Frank Sinatra,  un quaderno e la mia famiglia, corredati da una sana dose di arte giornaliera, rappresentino un perfetto connubio per la mia vita.

 

Quando ti sei accorta del tuo talento per la scrittura?
Forse non ci accorgiamo mai veramente di ciò che siamo in grado di fare. Nel mio caso, credo sia stata la scrittura ad accorgersi di me e non viceversa, probabilmente parecchi anni fa, eravamo sullo stesso volo. L’importante è aver ben chiaro ciò che sta intorno a te.. Spesso passo del tempo con me stessa, ma non mi sono mai sentita sola, fortunatamente. E la scrittura ne è una dimostrazione.
A cosa ti ispiri quando scrivi i tuoi libri?
Sicuramente in primis vengo colta dai suoni e dai profumi, ma ciò che dona alito alla mia scrittura sono senza dubbio gli avvenimenti che contraddistinguono la vita delle cose che osservo… come se li stessi fotografando e interpretando attraverso un’introspezione del tutto nuova e contraddistinta nel suo genere, una lente magari impolverata, che sa’ di classico e di vissuto.
A breve presenterai il tuo nuovo libro. Cosa puoi raccontarci di questa tua creazione?

L’opera presenta dei caratteri nettamente differenti dai precedenti. Ognuno di essi è una nuova vita che nasce. “L’ultima asta irlandese” è la storia di un viaggio, “.. una di quelle storie che non si raccontano ad alta voce e vengono messe in scena al teatro. È una di quelle storie che si leggono con la luce fioca della notte”. Questo romanzo è la storia di quanto possa essere sconvolgente e rivoluzionaria la vita: un quadro, un omicidio, una città.

Progetti futuri e sogni nel cassetto?
Sogno di diventare un critico d’arte e direttore museale, continuando con la carriera letteraria. In fondo, un po’ di fantasia non ha mai fatto male a nessuno, anzi.
Cosa vuol dire per te essere una Donna Vera?

Una Donna Vera per me vuol dire essere una madre attenta e che preferisce giocare con le macchinine piuttosto che lucidare l’argenteria; vuol dire avere un gran coraggio e lasciare che a volte siano gli altri a condurti per mano, e non fare sempre la “primadonna”; vuol dire essere capaci di osservare un dipinto ed essere mossi a commozione senza alcuna vergogna; vuol dire innamorarsi dei giorni, e non aspettare che il tempo passi.

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