Care lettrici e lettori di SegretoDonna, il senatore a vita Mario Monti, ospite della trasmissione ‘In Onda’ sull’emittente La7, dice: «Bisogna trovare delle modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione». mario monti censura
Una posizione netta, senza “dietrologie” o mezze parole che però ha generato – ci aggiungeremmo giustamente – polemiche a non finire nelle ultime 12 ore.
Per il senatore a vita bisognerà trovare un sistema al più presto «che concili la libertà di espressione ma che dosi dall’alto l’informazione». Parole pericolose che potrebbero mettere in dubbio ogni diritto di libertà di stampa e informazione, che, come sappiamo è già compromessa in Italia: «Parlando continuamente di Covid si fanno solo disastri. Comunicazione di guerra significa che ci deve essere un dosaggio dell’informazione – ha rimarcato Monti -. Bisogna trovare delle modalità meno democratiche». Infine, ribadendo il concetto, l’ex Premier lancia un monito a tutti i cittadini: «Abbiamo accettato limitazioni molto forti alla nostra libertà di movimento. Il governo istruito dalle autorità sanitarie dovrebbe tenere le redini di questo modello di comunicazione».
Cerchiamo di capire insieme: siccome scienza, o meglio metodo scientifico, significa confutare, allora non va bene se qualcuno non si vuole vaccinare, se c’è chi spaventa il mondo con la sudafricana e c’è chi contesta allora ecco la soluzione: «una bella censura» come dice lo stesso Panorama. «Magari orchestrata dal ministro Speranza in accordo con l’istituto Superiore di Sanità, i vari prof. Brusaferro, Ricciardi e Locatelli. Quelli che, tanto per gradire ci hanno detto che AstraZeneca andava bene, no male; no, scusate, va bene sopra i 60. Anzi, no, va bene sotto i 40. E via di questo passo. Quelli per cui il vaccino dura 9 mesi, no, scusate 6, anzi 5. La chiarezza fatta persona» dice Panorama.
Le reazioni soprattutto dal Centrodestra sono state di critica e polemica contro le parole di Monti, su tutte Giorgia Meloni ha voluto cogliere una minaccia di “regime” dalle parole dette a “In Onda” dal senatore: «Avvertite Monti che siamo uno Stato democratico e non un regime. Limitare informazione e pluralismo acuirebbe tensioni sociali, privando ulteriormente gli italiani della loro libertà. Cosa sarebbe successo se una simile dichiarazione fosse stata fatta da un esponente di destra».
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