Marco Carta è stato arrestato il 31 maggio per aver rubato sei magliette alla Rinascente di Milano in Piazza Duomo del valore di 1200 euro. Con lui una donna di 53 anni che lo ha aiutato nel rimuovere l’antitaccheggio, ma a fregarli è stata la placchetta flessibile che ha suonato all’uscita dell’esercizio commerciale.Marco Carta verità furto
Marco Carta si è da subito dichiarato innocente ed estraneo ala vicenda, il giudice non ha convalidato l’arresto per Carta mentre la donna rimane in carcere. Comunque non è stato dichiarato innocente, per quello si dovrà aspettare il processo a settembre.Marco Carta verità furto
La verità a LiveMarco Carta verità furto
Adesso nei salotti di Live da Barbara D’urso, il cantante di Cagliari ha raccontato la sua versione dei fatti.
“Era un venerdì, ero con una persona che è stata fermata con delle maglie, io avevo delle buste con roba pagata dame e con lo scontrino. Da lì è iniziata questa avventura”.
“Usciamo e suona l’antitaccheggio, arriva la vigilanza, ci fermano e controllano. Quando poi hanno voluto controllare lei, può capitare che suoni l’antitaccheggio perchè non si smagnetizza bene. Lei ha dato la sua borsa in maniera del tutto tranquilla. Ci hanno detto seguiteci e io ho detto ‘perche cos’è successo? Qual è il problema? Li abbiamo seguiti e ad un certo punto ho visto estrapolare delle magliette dalla sua borsa”.
A questo punto però Marco carta si frena un attimo, perchè sta raccontando più di quello che forse potrebbe raccontare, in quanto deve rispettare la magistratura.Marco Carta verità furto
“Quando tirano fuori le magliette ero sconcertato, allibito perchè non era assolutamente possibile questa cosa. Ho detto a lei ‘che succede? Che hai fatto? Ma non mi ha detto nulla. Eravamo in una stanza noi, delle persone e dei poliziotti. Non c’è stato neanche il tempo di parlare, perchè ovviamente queste persone facevano delle domande”.
“Essendo tutto poco chiaro ed essendo io molto scosso, non ho dei ricordi lucidi. Non solo di quel momento,ma anche dei giorni a venire, dei momenti che ho passato dentro che son stati dei momenti brutti. Continuavo a ripetermi ‘sei una brava persona’ e lì io ho capito, quando stavo dentro, che non mi ero mai definito una brava persona prima di quel momento. Mi sono sempre definito una persona distratta, sregolata, mi sto definendo diverso da quello che in questo momento mi sto definendo. È tutto tranne quello che mi è stato detto: ladro! Che è la cosa più brutta di questo mondo”.
L’incarcerazione
Barbara D’Urso tra il parlare un po’ confuso di Marco carta cerca di fargli fare un po’ di chiarezza: i poliziotti hanno perquisito sia lui che la donna. Lui è stato trovato pulito, la donna invece aveva le magliette incriminate.Marco Carta verità furto
“Hanno detto di seguirci e che ‘ci potrebbe essere un arresto’. Li abbiamo seguiti ma separatamente e ci hanno messi separatamente dentro ad una macchina della polizia. Ci hanno portato al fresco, come si dice, in una cella in una sorta di carcere, non in questura. facevo avanti e indietro, mi sentivo un animale in gabbia”.
“‘Ho detto posso avere il cellulare che devo chiamare il mio fidanzato? Devo chiamare la mia famiglia. Tutto è successo tra le 20 e le 21, quindi il mio fidanzato non ha più saputo di me fino all’una”.
“Mi hanno solo detto che c’era un arresto in corso e che non potevo sentire nessuno se non un avvocato. Mi hanno detto ‘se devi chiamare l’avvocato chiamalo adesso’. Io ho detto ‘voglio chiamare prima casa’, dell’avvocato non me ne fregava niente. In quel momento io avevo bisogno di sentire loro”.Marco Carta verità furto
“Sono rimasto lì fino alle quattro, cinque del mattino e poi è arrivata una donna che mi ha detto ‘guarda che dormirai a casa, non ti preoccupare’, è stata molto carina. Io ero non in lacrime, perchè tendo ad implodere e non esplodere mai, ma si vedeva che ero scioccato e fuori di me, fissavo il vuoto”.
Poi finalmente arriva qualche spiegazione dai piani alti per Marco Carta: “Mi hanno detto ‘domani ci sarà un processo, più tardi tornerai a casa. Ho chiesto alla poliziotta se poteva chiamare il mio fidanzato, l’ha chiamato ma non potevo parlargli io personalmente”.
Il rilascio
Dopo tutto questo trambusto, Marco Carta viene rilasciato, ma è agli arresti domiciliari. La polizia lo riaccompagna a casa e il giorno seguente lo va a prendere per accompagnarlo in tribunale al processo.
“Non posso parlare tanto del processo. Quello che è stato scritto a verbale è stato un bene, perchè attraverso quel documento e la mia testimonianza, il magistrato ha visionato per ore, è stato molto meticoloso. Non ha trovato prove e c’erano cose che non tornavano nella dichiarazione dell’addetto alla sicurezza”.
“Le notizie non sempre sono esatte e le tempistiche non sono sempre quelle. Sulla base di quella guardia, grazie al cielo, l’arresto non è stato convalidato”.
Le dichiarazioni della guardia di sicurezza
Ecco le dichiarazioni rilasciate dalla guardia di sicurezza, che a detta di Marco Carta, non coinciderebbero con gli eventi realmente accaduti e per questo hanno permesso il suo rilascio:
“Vedevo entrambi i soggetti prelevare delle maglie; fatto ciò li vedevo entrare nei camerini di prova dove rimanevano svariati minuti. La donna restava fuori e passava le maglie al ragazzo che si trovava all’interno, poi dava la propria borsa personale al ragazzo. Entrambi usciti dai camerini, notavo che in mano non avevano più le maglie prelevate”.
“Seguivo sempre visivamente i soggetti e li vedevo salire con le scale mobili e salire al quarto piano, più precisamente nei bagni adibiti al pubblico (vedevo il ragazzo entrare e uscire immediatamente). Riprendevano le scale mobili fino al piano terra, dove oltrepassavano le batterie antitaccheggio facendole allarmare”.
“Grazie a Dio non è neanche stato detto questo!”, commenta Marco Carta alla fine del video che gli fa ascoltare la dichiarazione della guardia di sicurezza. “Noi abbiamo chiesto le telecamere e le telecamere diranno che quello non è vero. Per esempio ‘il ragazzo esce senza magliette’, no il ragazzo esce con tante magliette”.Marco Carta verità furto
“Io non posso sapere perchè ha detto questo. Io avevo queste magliette per provarle, lei me le lasciava appese perchè non mi andava di farmi vedere spogliato. Comunque si, io sono uscito con delle maglie. Cerano tante persone, non sto cercando di giustificarlo (la guardia ndr.) perchè ognuno poi fa il suo lavoro”.
“Sicuramente c’è un errore. È stato detto più volte che sono andato in bagno, ma nel piano dove ero io non c’era il bagno e sono rimasto lì (Rinascente ndr.) circa tre ore. Scusate se faccio la pipì anche io, è normale che uno deve andare in bagno”.
Marco Carta rinviato a giudizio?
A questo punto la D’Urso cerca di capire come andrà avanti la vicenda, se Marco Carta è rinviato a giudizio o è indagato. Poi Carta spiega che che chi è rinviato a giudizio può avere mesi e mesi per elaborare una difesa, invece chi lo accetta non ha nulla da nascondere e va per via direttissima
“Molti hanno detto ‘Carta è stato rinviato a giudizio’. No Carta non è stato rinviato a giudizio,ma avevo la possibilità. Io ho scelto la direttissima”.Marco Carta verità furto
Marco Carta poi si sofferma su un errore che ha fatto, quello di aprire i social e leggere tutte le cattiverie della gente che gli auguravano la pena di morte, di stare con i pedofili: “Cose pesanti che mi hanno fatto tanto male”, commenta quasi in lacrime il cantante.
“Mi interessa solo della mia famiglia che cammini a testa alta, perchè io non l’ho fatto (rubare ndr.). Capisco che si creda più facilmente a una cattiva notizia piuttosto che a una buona. Alla fine rimarrà quel brutto ricordo nella gente. Io ci penso a quello che pensa la gente, perchè è la gente che mi ha fatto diventare quello che sono”, poi scoppia in lacrime.
Marco Carta avrà detto la verità? Barbara D’Urso ci crede e anche lui ha dato l’aria di essere del tutto sincero. Anche se non è mancato il momento auto promozionale per l’uscita del suo nuovo disco il 21 giugno Continuate a seguirci su SegretoDonna.