Care amiche e amici di SegretoDonna, mentre a livello internazionale continuiamo a soffiare sulla guerra mandando armi in Ucraina, in Italia si incappa in spiacevoli vicende come la messa alla gogna del giornalista Rai Marc Iannaro, accusato addirittura di aver fatto propaganda a favore della Russia. La ragione è una frase “politicamente scorretta” che ha fatto insorgere il popolo della sinistra, evidentemente molto più concentrato su questioni del genere che sulle reali problematiche internazionali. marc iannaro censura
Iannaro era in collegamento con lo studio della trasmissione di approfondimento del Tg2 condotta da Manuela Moreno quando ha detto: «Gli europei scontano una totale assenza di memoria storica e di comprensione delle dinamiche più profonde che ha subito la Russia nell’ultimo secolo e negli ultimi trent’anni. Basta guardare la cartina geografica per rendersi conto che chi si è allargato negli ultimi trent’anni non è stata la Russia, è stata la Nato», come riportato dal Fatto Quotidiano. Il Pd è subito insorto. marc iannaro censura
Repubblica riporta che lo stesso segretario dem Enrico Letta si sarebbe infastidito per la presunta linea filorussa della Rai con Iannaro che potrebbe presto farne le spese, visto che secondo il quotidiano nei corridoi Rai si parlerebbe ormai della necessità di “cambiare il corrispondente da Mosca”, che come gli altri non dipende dalla testata ma è nominato direttamente dall’azienda.
Un intervento deciso, quello dei dem, e difficile da giustificare. Perché punire un giornalista se è un dato di fatto l’espansione della Nato verso est è una realtà? Riportare avvenimenti, sviluppare ragionamenti e cercare quindi una migliore comprensione della realtà non significa giustificare l’intervento militare di Putin. Capire quanto sta accadendo è un passaggio fondamentale. Perchè attaccare un giornalista e chiederne la rimozione per aver semplicemente raccontato un fatto è inaccettabile, in una democrazia. Evidenzia, invece, sempre più l’aria autoritaria che opprime il nostro paese. marc iannaro censura