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Gravidanza: cos’è la linea alba e perché compare?

Linea nigra gestazione

Succede alla stragrande maggioranza delle donne in dolce attesa. Arrivate a un certo punto della gestazione – generalmente intorno al secondo trimestre – compare una linea scura che si estende dal pube all’addome e che può essere larga da pochi millimetri a un centimetro.

Linea nigra gestazione

Si tratta della cosiddetta linea nigra o linea alba, una condizione fisiologica che non nuoce in alcun modo alla mamma e al nascituro.

Ma cos’è esattamente e perché compare?

Vi diciamo tutto noi di SegretoDonna! Linea nigra gestazione

Linea nigra gestazione: tutto quello che c’è da sapere

Questa stramba compagna di avventure compare a causa degli ormoni della gravidanza, il progesterone e gli estrogeni, che incrementano la produzione di melanina in alcune parti del copro.

Fattore da cui scaturiscono anche fastidiose macchie in viso, in particolare su guance, naso e fronte.

La linea nigra viene detta anche alba perché si “colloca” proprio sulla linea di collagene che separa i muscoli addominali, chiamata alba a motivo della sua pigmentazione chiara. È proprio in questo punto, infatti, che si scatena una maggiore produzione di ormoni.

A essere maggiormente predisposte alla comparsa di tale fenomeno sarebbero le donne dalla carnagione scura, che di base presentano già una maggiore produzione di melanina.

A ogni modo, si tratta solo di una condizione transitoria: la linea nigra scomparirà due o tre mesi dopo il parto, in maniera graduale e senza la necessità di ricorrere a creme o trattamenti.

Tra scienza e racconti popolari

Linea nigra gestazione

Stando ad alcuni racconti – privi di qualsiasi fondamento scientifico – ci sarebbe un collegamento diretto tra la linea alba e il sesso del nascituro.

In particolare, se la linea va dall’ombelico in giù sarà un maschietto; se, al contrario, si slancia verso la parte di pelle superiore all’ombelico, allora è in arrivo un fiocco rosa. Linea nigra gestazione

Come cambia il corpo in gravidanza

La crescita del feto fa sì che il volume dell’addome aumenti e questo, naturalmente, richiede un certo grado di adattamento da parte di muscoli e organi. I muscoli retti si allontanano a tal punto che allo scadere dei nove mesi risultano essere distanti di circa un centimetro, seppure nella maggior parte dei casi ritornino al loro posto immediatamente dopo il parto.

Nel caso in cui ciò non avvenga si parla di diastasi addominale.

Generalmente basta qualche esercizio mirato per riportare la situazione alla normalità, ma nei casi più gravi si rende necessario l’intervento chirurgico.

Conoscevi già le origini della linea nigra e le tradizioni popolari che vi ruotano intorno?

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