Non accenna a placarsi la polemica che riguarda la telefonata che c’è stata tra Fedez e i vertici della Rai in occasione del concerto del Primo Maggio. Telefonata durante la quale, a detta di Fedez, i vertici Rai volevano censurare il suo monologo in quanto non conforme al contesto.Lillo Fedez
Fedez ha pubblicato la sua versione della telefonata con dei tagli, in risposta la Rai ha pubblicato la chiamata integrale. Nella versione integrale della telefonata si sentono le voci di Fedez, Ilaria Capitani, Massimo Cinque e Massimo Bonelli, ma a sorpresa spunta anche la voce di Lillo.
Le parole di LilloLillo Fedez
Il comico Lillo è stato co-conduttore del Concerto del Primo Maggio accanto ad Ambra Angiolini e Stefano Fresi, ma è anche un caro amico di Fedez. Pertanto la Rai ha approfittato dell’amicizia di Lillo con Fedez per cercare di farlo calmare, perchè evidentemente furioso per tutta la situazione:
“Fede io sto difendendo questa cosa, io sto con te. Ma né io, né Ambra e né Stefano possiamo dare il via a questa cosa. Noi non c’entriamo niente. Fede sto parlando con te per un saluto praticamente, ma ti passerò chi di dovere. Credimi, io sono d’accordo con tutto quello che dici e adesso ti passo le persone che hanno sollevato dei problemi e di cui si può discutere”.
Insomma, Lillo ha fatto solo da intermediario per far sì che l’amico Fedez si calmasse un momento e parlasse con i diretti responsabili.Lillo Fedez
Dopo che è stata resa nota la chiamata integrale, Lillo ha rilasciato delle dichiarazioni al Corriere della Sera sulla vicenda. Il comico è dalla parte dell’amico Fedez, ma avrebbe preferito non essere coinvolto nella vicenda:
“In riunione c’era una certa preoccupazione e quando mi hanno chiesto di chiamarlo da amico, io ho chiarito da subito che l’intervento di Fedez era legittimo e inattaccabile e che inoltre stava per dire sul palco qualcosa in cui anch’io credo ciecamente.
Nessuno ha mai parlato di censura, semmai di edulcorare. L’intervento di Fedez era più che legittimo: è un artista e la libertà di pensiero è sacra quando non sconfina nel vituperio. Da esterno che non vive solo di Rai mi metto anche nei panni di chi con il suo lavoro mantiene da anni la famiglia. È stato un errore coinvolgerci, sarebbe stato meglio tenerci fuori evitando di caricarci di certe ansie alla vigilia del concerto”.
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