Care amiche e amici di SegretoDonna, ecco le richieste russe: neutralità, riconoscimento della Crimea e delle repubbliche del Donbass. E invece di cercare la via del dialogo dall’incontro Draghi-von der Leyen : «Si lavora a nuove sanzioni». E così ecco l’Italia entra nella Black List russa dei Paesi ostili. russia richieste
Le condizioni di Mosca per la fine degli attacchi
Un portavoce del Cremlino elenca le condizioni per «un cessate il fuoco in ogni momento». Secondo tali richieste: «l’Ucraina dovrebbe modificare la Costituzione e rinunciare all’adesione a qualsiasi blocco. L’Ucraina dovrebbe riconoscere la Crimea come russa e Donetsk e Lugansk come Stati indipendenti. Se queste condizioni verranno accettate – prosegue il portavoce – l’azione militare si fermerà in qualsiasi momento».
I diversi concetti di “diplomazia” nel mondo
Strade molto diverse sono, infatti, quelle perseguite dai vari blocchi mondiali. Se da una il ministro degli Esteri cinese Wang Yi si è dichiarato pronto a lavorare con la comunità internazionale per una “necessaria mediazione” sull’Ucraina, pur ribadendo che l’alleanza con la Russia è solida come una roccia. Dall’altra parte il premier italiano Mario Draghi, in un incontro con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al contrario, anticipa che i Paesi Ue stanno lavorando a un nuovo pacchetto di sanzioni.
Le parole di Draghi a Bruxelles russia richieste
«L’Unione Europea ha dato prova di straordinaria unità. Siamo uniti nel condannare con forza l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Siamo uniti nell’imporre le sanzioni nei confronti di Mosca e siamo uniti nel rispondere all’appello del presidente ucraino Zelensky che ci ha chiesto aiuti finanziari, umanitari e militari per difendersi dall’aggressione russa». Queste le parole del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante una conferenza stampa a Bruxelles con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Ma le parole del premier italiano vengono smentite dai fatti: Il primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki, ha annunciato che Varsavia non manderà i suoi jet MiG-29 all’Ucraina, così come non consentirà a Kiev di usare i suoi aeroporti preoccupato, e come dargli torto, che Mosca possa interpretare tale azione come un casus belli. E poi ancora l’Ungheria vieterà il passaggio sul suo territorio di armi letali dirette in Ucraina. «Il popolo ungherese non vuole la guerra. Vogliamo la pace con i vicini», ha detto il ministro magiaro degli Esteri, Péter Szijjártó citato dal quotidiano ‘Magyar Nemzet’, in occasione di una vista a Pristina, in Kosovo tanto per citarne alcuni.
L’Italia finisce nella Black List russa russia richieste
Il governo russo ha approvato, nel frattempo, una Black List in cui sono indicati tutti i Paesi che hanno imposto sanzioni a Mosca. Ci sono Regno Unito, Unione Europea, Stati Uniti e anche l’Italia. Secondo il decreto approvato dal governo russo, lo Stato, i cittadini e aziende che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri che rientrano nell’elenco dei Paesi ostili potranno pagare in rubli. Inoltre, tutte le transazioni e le operazioni di società russe con cittadini e aziende di Paesi inseriti nella lista saranno approvate dalla commissione governativa per il monitoraggio degli investimenti esteri.
La guerra in Ucraina può essere osservata solo negli ultimi giorni come semplice e mero attacco della Russia, e allora nessuno è a favore di questa guerra come di tutte le altre comprese quelle di cui ci siamo macchiati in tante circostanze per portare la pace. Ma una guerra, e non solo questa, andrebbe capita e compresa anche e soprattutto nei suoi perché e nelle variegate ragioni che l’hanno provocata per evitarla prima ma soprattutto per trovare soluzioni dopo. Per farlo la migliore cosa è avere la reale voglia di ascoltare tutte le parti senza girarsi dall’altra parte con atteggiamento acritico e sterile che sembra aver invaso la maggior parte dei media italiani e la maggior parte delle persone creando falsi bipolarismi che abbiamo avuto modo di ‘apprezzare’ in Italia recentemente con la follia dei provax vs novax. Eppure non è la prima volta che Putin si espone dettando le condizioni per la pace, che cerca un dialogo che sembra rimanere totalmente inascoltato, perlomeno dal blocco Nato. In un’ottica di escalation mondiale, alcuni Paesi esteri si stanno adoperando concretamente per provare ad instaurare un dialogo con Mosca, cercando di mediare sugli obbiettivi di ambo le parti e allora perchè non l’Italia amica della Russia da decenni? Il nostro attuale Governo, invece, sembra fare orecchie da mercante, tirando dritto sulla follia delle sanzioni imposte da Stati Uniti e Unione Europea.