in , ,

Jem e le Holograms, quando la Hasbro sfidò il colosso Barbie: 12 e più curiosità da scoprire insieme!

Jem e le holograms

Care amiche e amici di SegretoDonna, oggi vi parleremo di una serie animata leggendaria e rimasta davvero nel cuore di tantissimi! Tutti presi dalla recente febbre in rosa di Barbie, eppure non tutti sanno che negli anni 80 la Hasbro ideò una validissima alternativa di bambole decisamente all’avanguardia che creò non poche difficoltà al colosso Mattel: dopo i G.I.Joe, i Transformers e Vola mio Miny Pony ecco debuttare negli Stati Uniti 35 anni fa, precisamente il 6 ottobre 1985, la serie animata Jem e le Holograms prodotta dalla collaborazione fra la Hasbro e la Sunbow.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da SegretoDonna (@segretodonna)


Intelligenza artificiale ante litteram, cosmopolita in tempi non sospetti con due girl band musicali rivali: le protagoniste impegnate tra lavoro, concerti, debiti senza trascurare problematiche sociali come l’abuso di stupefacenti, adozioni, abbandoni e tutto sempre in chiave girl power quando questo era tutt’altro che scontato come al giorno d’oggi.

E come se ancora non bastasse il tutto era condito da oltre un centinaio di brani inediti e accattivanti (con un totale di 153 brani originali, brano più brano meno, tanto da poter essere considerato il primo musical a puntate nella storia della TV!).

Jem e le Holograms

1

     Un cartone animato multi etnico

La leader e cantante delle Holograms, Jem (in realtà, Jerrica, proprietaria di un studio discografico), la sorella minore Kimber (alle tastiere), la mulatta Shana (al basso) e la chitarrista di origini asiatiche Aja formavano la band femminile multietnica da k-pop occidentale. La serie presenta, inoltre, tantissimi personaggi che esprimono cura e sensibilità per le diverse etnie.

2

     Jerrica o Misty? Jem e le holograms

Inizialmente Jerrica doveva chiamarsi Misty (poi Morgan) e il suo alter ego come cantante sarebbe stato semplicemente “M”, ma non potendo creare un trademark su una singola lettera dell’alfabeto, è stato optato per il nome che noi tutti conosciamo.

Amore con un pizzico di Soap

Jerrica viveva una sorta di ménage à trois tra lei, il suo alter ego e il fidanzato – il tonto Rio – ed era oggetto delle più turpi macchinazioni da parte di Eric ex socio del padre e delle sue protette – le Misfits – decisi a tutto per portare alla rovina l’azienda avversaria.

3

     Stile e look

Tanta cura in ogni episodio al look e stile tipicamente anni ’80 di ogni personaggio: outfit fantasiosi della band, sempre diversi (al contrario dei prodotti giapponesi dell’epoca dove in genere i protagonisti adottavano sempre e solo lo stesso abito per tutti gli episodi) sia sul palco sia fuori e sia nei videoclip alla Mtv inseriti nella narrazione. Colori fluo, jeans a vita alta, ciuffi cotonati e così via, tutti sapientemente in pendant con l’incarnato e il colore di capelli del personaggio. I numerosi cambi d’abito che vediamo nella serie sono legati ad un’idea di Bill Sanders che ha voluto che l’ambientazione fosse quella del mondo del rock.

4

     Quando la magia si veste da tecnologia

Jem nascondeva la propria – non originalissima – doppia personalità, come Creamy e le altre maghette giapponesi anche se in questo caso la scelta è più fantascientifica: le trasformazioni, infatti, avvengono attraverso l”intelligenza artificiale altamente sofisticata Energy (Sinergy nome originale): i costumi, le scenografie e il resto della monumentale sovrastruttura che supporta le spettacolari esibizioni di Jem sono ‘ologrammi’.

5

     Meglio le Misfits o Jem e le Holograms?

Il trio rivale delle Holograms, le Misfts (che significa Disadattate, il nome è tutto un programma), era formato da tre emule dei Kiss con tanto di David Bowie: Pizzazz era la solista e chitarrista, Roxy la bassista e Stormer la tastierista di questa band decisamente più punk e politicamente scorretta di quella formata da Jerrica e delle sue amiche. Pizzazz era una sorta di Gene Simmons in gonnella, e assieme alle sue accolite copriva il ruolo di sleali e meschine avversarie.

Look più aggressivo con tonalità più scure prediligendo il color block ai match pastello delle Holograms.

6

     Un po’ di follia Jem e le holograms

È innegabile che ci fosse della follia nella mente dei creatori di questo show, dimostrato dal fatto che Jem e le altre dovessero agire sotto copertura al pari di spie sovietiche, e come la prossimità al palco dei fan non rivelasse loro la natura virtuale delle proiezioni di Energy.

7

     Trama all’avanguardia

Jem e le Holorgrams se da una parte prendevano spunto dall’imperitura Barbie da questa si discostarono ampiamente rivolgendosi ad un pubblico più adulto e esigente. Gli episodi, in cui non mancano scelte surreali e sbrigative, ne racchiudono tante altre non scontate soprattutto se consideriamo che parliamo di un prodotto del 1985: come non annoverare l’episodio numero 40 – Alone Again – sull’uso di stupefacenti.

8

     Solo Merchandising?

Come tanti altri cartoon dell’epoca, quello di Jem fu un prodotto creato con lo scopo di spingere una linea di bambole prodotte dalla Hasbro. Vendute insieme a delle musicassette che contenevano i brani delle Holograms e delle rivali Misfits adoperati nella serie animata come dei veri e propri videoclip, ma è innegabile come la serie sia molto di più di un semplice prodotto di merchandising.

9

     In Italia al contrario

La prima serie di bambole e accessori venne messa in vendita negli USA nella primavera del 1986, sei mesi dopo la prima miniserie TV. In Italia invece avvenne il contrario: arrivarono prima i giocattoli e dopo una martellante campagna pubblicitaria (pensate che le bambole erano molto costose per i canoni dell’epoca – venivano veduta a ben 41.000 lire – e le vendite furono scarse) dopo sette mesi la serie animata.

10

     Il film di Jem e le Holograms

È uscito qualche anno fa il film con attori reali, ma la critica – e non solo – ne ha parlato molto negativamente.

Una serie action

La sceneggiatrice della serie è Christy Marx, lei stessa ha creato a partire dalle bambole, un background per ogni personaggio e ha incluso una netta componente “action” in ogni puntata per rendere il cartone appetibile anche ai maschietti.

11

     A 600 dollari

A luglio del 2012, per il ComicCon di san Diego, la Integrity Toys, annunciò la linea per collezionisti “Jem e le Holograms”, su licenza ufficiale della Hasbro. La linea ha cercato di fondere lo stile vintage delle prime bambole con il design del cartone animato. Tuttavia le più costose e ricercate in commercio restano le prime creazioni: Hollywood Jem e Classic Jem, prodotte solo in 500 esemplari, superano la modica cifra di 600 dollari!

Jem e le holograms
Integrity Toys – Jem e le Holograms
12

     L’essenza di un’era Jem e le holograms

Gli anni ’80 per noi occidentali influenzati dai prodotti della cultura pop anglofona fu un decennio patinato e delirante con prodotti irripetibili come Jem e le Holograms che anticipavano decisamente i tempi. La Sunbow Entertainment la casa di produzione statunitense, che va assolutamente annoverata (il suo fallimento è un vero e proprio lutto), fece davvero un ottimo lavoro e scatta facilmente il fattore nostalgia nel vedere un tipo di animazione lontana da quella odierna: magari un giorno svilupperemo un articolo sull’argomento.

E voi cari lettori vi ricordavate di Jem, le Holograms e le Misfits? Vi consigliamo di recuperare assolutamente i 65 divisi in 3 stagioni! Lasciate il vostro commento e fateci sapere chi erano gli idoli della vostra infanzia!

Scritto da firedream79

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cosa ne pensi?

Sviluppo muscolare gambe

Attenzione: non trascurare l’Importante allenamento delle gambe per un training completo!

paola mattioli

Paola Mattiòli, la scrittrice romagnola dal fascino genuino: sentire nelle piccole cose tutta la grandezza e bellezza della vita!