Care amiche e amici di SegretoDonna, Israele ha senza dubbio gli occhi puntati addosso sin dall’inizio della pandemia per la vaccinazione di massa con la prima, poi la seconda, terza e ora anche quarta dose. Il primo Paese, anche, in cui appaiono i primi studi sulla quarta dose, e i dati dicono che non serve praticamente a nulla. Israele, anche a seguito di questo, potrebbe essere il primo Paese a mandare in pensione il Green pass, il discutibile certificato per vaccinati e guariti. Ma, ora, il green pass viene messo in discussione proprio dal governo israeliano. Il ministro delle Finanze Avigdor Liberman, infatti, nelle scorse ore ha scritto su Twitter che non vi sarebbe alcuna «logica medica ed epidemiologica nel green pass». Aggiungendo che questa posizione sarebbe condivisa da “molti esperti”. israele abolizione greenpass
Liberman ha inoltre sottolineato come «quello che c’è, invece, è un impatto diretto sull’economia, sul funzionamento quotidiano (del Paese) e un contributo significativo alla diffusione del panico tra i cittadini”. E ancora, ha spiegato di star lavorando “con tutte le parti per eliminare il green pass e preservare una routine di vita normale per tutti».
Una presa di posizione rilanciata anche dal Jersualem Post e che sta facendo molto parlare. Lo stesso Jerusalm Post ricorda inoltre come il numero di contagi in Israele, nonostante vaccino e guarigioni, con Omicron sia tornato a salire alle stelle. Ragione per la quale il green pass potrebbe essere cancellato poiché ritenuto inutile anche se per adesso la sua abolizione rimane solo una ipotesi. israele abolizione greenpass
D’altro canto, il direttore generale del ministero della Salute israeliano, Nachman Ash, sostiene che comunque vaccinazione e guarigione offrano un certo livello di protezione che rende il sistema del green pass ancora attuale ed efficace. Si è perlomeno sfatato almeno un altro mito: ossia che il Green pass non ha nessuna logica medica. israele abolizione greenpass