Il forte calo dell’inflazione a novembre è senza dubbio un buon segnale per l’economia nazionale, ma la frenata non si trasferisce totalmente sulle tasche dei consumatori, a causa dei ritmi di crescita ancora sostenuti per i listini di alimentari e carrello della spesa. Lo afferma Francesco Tanasi professore dell’Università San Raffaele, commentando i dati definitivi dell’Istat. Inflazione novembre 2023
“La forte riduzione dei prezzi dei beni energetici continua a influire sul tasso di inflazione, portandolo ai livelli più bassi degli ultimi due anni, senza contare che il confronto è con un novembre 2022 disastroso sul fronte del caro-prezzi – spiega il Prof. Tanasi – La frenata dell’inflazione solo in parte si riflette in benefici reali per i consumatori, considerando che alimentari e carrello della spesa crescono ancora a ritmi sostenuti, rispettivamente +5,8% e +5,4% su base annua”.
Flop del paniere salva-spesa: alimentari rincarano del +0,4% rispetto ad ottobre Inflazione novembre 2023
“Addirittura su base mensile i prezzi degli alimentari salgono a novembre dello 0,4% rispetto ad ottobre, mese in cui è partito il paniere salva-spesa varato dal governo e che, evidentemente, non sta producendo gli effetti sperati sul fronte del contenimento dei listini al dettaglio”.
Per il professore “altro che prezzi controllati: il trimestre anti-inflazione non ha prodotto effetti tangibili e i consumatori ne pagano il prezzo a pochi giorni dal Natale”.