Il forte calo dell’inflazione ad ottobre è un mero effetto ottico dovuto unicamente a due fattori: la drastica riduzione dei prezzi dei beni energetici e il confronto con ottobre 2022 segnato da un aumento record dei prezzi al dettaglio. Lo afferma Francesco Tanasi, Professore dell’Università San Raffaele, commentando i dati definitivi forniti oggi dall’Istat.
“I numeri sull’inflazione non devono trarre in inganno – spiega Tanasi – La consistente decelerazione del tasso è dovuta unicamente al forte rallentamento dei prezzi dei beni energetici che, su base annua, registrano un -17,7% per quelli non regolamentati e -31,7% quelli regolamentati.
Il confronto avviene poi col 2022, anno caratterizzato da una impennata record dei listini al dettaglio in tutti i settori, altro fattore che incide sul tasso attuale di inflazione.
Per alimentari e carrello della spesa crescita prezzi ancora elevata: +523 euro annui a famiglia, paniere salva-spesa non salva bilanci inflazione effetto ottico inflazione effetto ottico
Il carrello della spesa, invece, continua a salire a ritmi sostenuti e segna ad ottobre +6,1%, con la voce alimentari e bevande analcoliche che su base annua cresce del +6,5%, equivalente ad una maggiore spesa solo per il cibo pari a +523 euro annui per un nucleo con due figli”.
Per il prof. Tanasi è “una mera illusione ottica il calo dell’inflazione che non deve far pensare che l’emergenza prezzi sia terminata. Al contrario i listini dei beni primari e dei prodotti più acquistati dalle famiglie continuano a crescere a ritmi sostenuti, e nemmeno il paniere salva-spesa varato ad ottobre dal Governo ha riportato i prezzi a livelli accettabili”.