La virologa Ilaria Capua, responsabile negli Usa dell’One Health Center of Excellence della University of Florida, si è distinta in questo periodo per le sue affermazioni sulla diffusione del Coronavirus. Ilaria Capua covid
Intervenuta a La Cura su Radio3, così come è stato riportato da Adnkronos, la virologa ha tenuto a specificare di essere stata una delle prime a sapere dell’arrivo di una nuova pandemia e proprio per questo non si è sorpresa più di tanto:
“Le pandemia sono fenomeni che accadono, dove ci sono gli uomini ci sono le pandemie. Ho studiato questo argomento per più di 30 anni in laboratorio, perché questi virus nascono sempre dal serbatoio animale. Lo sapevo che prima o poi sarebbe arrivata una pandemia, non mi sono sorpresa più di tanto”.
L’aiuto all’Italia Ilaria Capua covid
Ilaria Capua si è ben presto resa conto della gravità della situazione e di come l’Italia fosse impreparata ad affrontare una pandemia simile. Ecco che allora ha deciso di mettere il camice edi aiutare a distanza la sua patria.
“Sono anche stata una delle prime persone a dire che bisognava attrezzarsi con il telelavoro o con le lezioni da remoto per le scuole. C’era molto smarrimento, specialmente in Italia. Ho deciso di rimettermi il camice per il mio paese.
Ho deciso di rimettermi il camice e accompagnare il mio paese con un punto di vista esterno, perché vivendo negli Stati Uniti si può dare un’altra prospettiva”.
La virologa parla poi dell’esigenza di rivoluzionare le città, perchè in queste condizioni attuali non sono in rado di affrontare future pandemie. Poi un attacco ai mercati di animali, al bracconaggio e all’invito al mantenimento della biodiversità:
“Le città, così come sono fatte adesso, non sono in grado di reggere questa malattia. Una pandemia non ti salva dalla prossima, le pandemie avvengono, un’altra pandemia arriverà. Questa pandemia ci sta urlando che le città, così come sono messe, non ce la fanno.
“Dobbiamo ridurre il rischio che questi virus escano dal serbatoio animale, bisogna fare interventi seri sul bracconaggio e sul mantenimento della biodiversità. Questo virus è partito da un pipistrello che si è trovato dove non doveva stare, insieme ad un pangolino.
I due virus presenti nei due animali si sono ricombinati, non si sa ancora bene se in un habitat selvatico o in un mercato di animali vivi. Madre Natura ha fatto quello che sa fare meglio e si è creato questo nuovo virus, perfettamente in grado di infettare l’uomo e di trasmettersi da uomo a uomo.
I mercati di animali vivi sono un grandissimo fattore vivo: la stragrande maggioranza di pandemie e virus pre-pandemici arrivavano da mercati di animali vivi, che vanno eliminati. Non è più possibile, allo stesso modo, portare determinate specie ai limiti dell’estinzione”.
La critica alla politica e più fiducia alla scienza
Da qui deriva una critica alla politica e ai politici che sapevano, messi in guardia dagli scienziati, dell’arrivo di una pandemia, ma nessuno ci ha creduto. Per Ilaria Capua si deve avere più fiducia nella scienza, perchè senza scienza non si vive bene:
“Noi che ci occupiamo di scienza da tanto tempo dobbiamo fare una grande autocritica. Da tanto tempo dicevamo ai politici, agli imprenditori, agli intellettuali che sarebbe arrivata una pandemia. Ma nessuno ci ha creduto.
Noi abbiamo una grandissima responsabilità, la scienza non va divulgata ma tessuta nel ragionamento e nella vita di ogni giorno. Le persone non devono più sorprendersi quando viene chiesto di mettere in atto una serie di meccanismi per proteggere gli individui e le loro famiglie.
Se riuscissimo a mantenere un terzo dell’abitudine a lavarci le mani sviluppata in questo periodo, abbattiamo le altre malattie infettive del 50%. Noi scienziati dobbiamo fare un’esame di coscienza, ma anche le classi dirigenti dovrebbero farlo: dovete credere di più alla scienza.
Senza scienza si vive male: se gli italiani fossero stati più preparati dal punto di vista scientifico, non si sarebbero presi così tanta paura. Una signora molto intelligente mi ha detto che per un periodo è stata terrorizzata e non ha aperto la finestra perché temeva che il virus sarebbe entrato”.
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