Hackerato computer docente: immagini su newsletter dell’ateneo
All’Università di Torino continuano a circolare voci e indiscrezioni sul video hot di uno dei docenti dell’ateneo.
Sembrerebbe che forse un hacker o una persona vicina al professore abbia indebitamente avuto accesso alla rete universitaria.
Non è la prima volta che qualcuno indisturbatamente acceda alla rete universitaria…
Infatti, già in passato all’Università di Torino un hacker si era intromesso nella rete web dell’ateneo per correggere voti e valutazioni, e-mail, e gonfiare qualche voto.
Che anche questa volta l’intento sia stato questo? Potrebbe essere che inizialmente l’intenzione fosse la stessa della precedente e che l’hacker si sia trovato il frattempo di fronte a questo video bollente.
Non è né anche certo che si possa parlare della stessa persona del precedente tentativo, potrebbe anche essere che non sia un hacker ma bensì una persona che sapeva quale poteva essere la password del mal capitato docente…
La condivisione della notizia
La persona che ha trovato il video incriminato ha creato una newsletter o usato quella dell’ateneo per diffondere il video nella community.
Oltre all’ hackeraggio a cui comunque è possibile risalite attraverso le traccie digitali di accesso, si pensa che molto probabilmente il docente abbia dato impudentemente la sua password.
Il professore probabilmente avrebbe dato, con molta leggerezza, i suoi dati di accesso al sistema dell’ateneo a qualcuno a lui vicino.
Che si sia verificato questo e che la fiducia eccessiva ha tradito il docente universitario? Potrebbe trattarsi non di un caso, ma forse di vendetta da parte di qualcuno che sapeva del video.
Quest’ultimo si trovava nell’email personale del protagonista di questa storia a luci rosse che pensava di aver nascosto bene il video in cui era impegnato da solo in atti di natura sessuale.
Nell’ambiente accademico del torinese adesso l’atmosfera è di tensione e alcuni studenti si sono anche scagliati contro il professore arrivando pure a minaccialo.
Quindi, qualcuno è riuscito ad intrufolarsi nell’account dell’agognato professore e ha potuto spiare liberamente fra posta privata alla ricerca di dati sensibili.
Conclusioni
Il responsabile del dipartimento dell’università si è rivolto subito alla polizia postale perché la condivisione della news-letter era diventata incontrollata e si doveva far luce sull’accaduto.
La polizia ha iniziato le indagini nel tentativo di ricostruire tutti gli avvenimenti andando a ritroso nel tempo per risalire a chi è stato il primo a condividere il video hot.
Il docente ha espresso il suo rammarico per il suo filmato a luci rosse che senza suo volere è stato postato nella newsletter dell’ateneo.
La riflessione è d’obbligo per tutti…
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