Spesso, in occidente, i film d’animazione vengono considerati una sottoprodotto nel mondo della cinematografia. Si tende a considerare il “cartone animato” come qualcosa dedicato a una sola fascia di età, quella infantile. Per questo la maggior parte delle volte si tende a farsi poche domande su ciò che si sta guardando. A parte alcune eccezioni, come Walt Disney, Hayao Miyazaki e pochi altri, i nomi dei registi d’animazione vengono dimenticati venendo nascosti dal nome della casa produttrice. Donne film Animazione
Non solo un film della Pixar… Donne film Animazione
Così Shrek diventa un film della Dreamworks e non il lavoro di un regista quale Andrew Adamson. Per il quale ha vinto anche un premio Oscar nel 2002. Oppure ignorano il fatto che Andrew Stanton, regista di alcuni episodi di Stranger Things, sia il padre di alcuni dei film di animazione della Pixar che più abbiamo amato. Egli è infatti il fautore di Alla ricerca di Nemo e WALL-E per i quali ha vinto due premi Oscar. E’ inoltre stato candidato agli Oscar per la miglior sceneggiatura originale (per la prima volta andata a un film di animazione) con Toy Story, il primo lungometraggio d’animazione interamente in CGI. Donne film Animazione
E’ vero che per la creazione di un film di animazione ci sia bisogno di un lunga serie di tecnici, animatori e disegnatori. Ma è anche vero che dietro un film, live, con attori in carne ed ossa, il regista non è il solo ed unico deus ex machina, bensì è quasi sempre di un complesso meccanismo. Quindi non si vede perché un prodotto animato sia meno di pregio rispetto a un film tout court. Visto che la matrice iniziale è la stessa pur esprimendosi sotto forme diverse. Se questo discorso vale per gli uomini, ancora di più riguarda l’universo femminile. E’ infatti difficile che venga nominata una regista che abbia diretto un film d’animazione.
Le donne nel cinema d’animazione Donne film Animazione
A questo proposito Matilde Tortora, docente di storia e critica del cinema, con il suo libro, Le donne nel cinema d’animazione, uscito per Tunuè vuole restituire alle donne protagoniste della storia dei disegni animati il peso che meritano. Le donne? C’erano e in numero piuttosto consistente afferma Paolo di Girolamo con il titolo di un suo libro. Questo perché la storiografia e la critica, per diversi secoli hanno ignorato i lavori femminili, che siano essi di natura letteraria o visiva. Per questo solo dagli anni ’70, in seguito alla rivoluzione sessuale, si è visto un incremento dell’interesse di studio rispetto alle opere femminili. Ciò non significa che il libro di Matilde Tortora abbia un’impronta femminista. Anzi, la curatrice desidera semplicemente (ri)studiare alcuni risvolti del cinema d’animazione con un occhio che valorizzi i talenti che vi hanno preso parte. Per una volta senza alcun pregiudizio di genere. Donne film Animazione
Disegnatrici, animatrici, pittrici, scrittrici, registe: tutti i mestieri dell’animazione vengono declinati al femminile. In una prestigiosa antologia di contributi incentrati sulle maggiori artiste e professioniste del cinema d’animazione internazionale del passato e del presente. A partire dalle pioniere e con alcuni excursus storici demandati a autorevoli studiosi di varie nazioni, delle varie epoche e delle varie cinematografie, fino ad arrivare alle maggiori artiste e professioniste del cinema d’animazione internazionale di oggi.
Un libro che raccoglie interventi di grande rilievo. L’intervista di Oriana Fallaci a Walt Disney. Corredato di foto e documenti provenienti da importanti archivi delle opere originali disegnate da tre grandi autrici dell’animazione mondiale: Regina Pessoa, Ursula Ferrara e Signe Baumane. Tra i documenti quelli di due grandi padri fondatori dell’animazione italiana, Gibba e Paolo Di Girolamo e molti altri dall’archivio del National Film Board of Canada.
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