Facebook, Google e i Terms of Servise (nascosti)
La vicenda che ha coinvolto il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg nel caso Cambridge Analytica, di cui ho parlato nel mio precedente articolo, ha spinto molti a rivedere la proprio privacy online.
I social network di proprietà delle multinazionali sanno molto di noi e della nostra vita privata, più di quanto possiamo immaginare o sperare.
Gli esperti commentano affermando che la “gente” sa poco o niente delle regole che dovrebbero garantire la loro privacy nel web… insomma è ingenua.
Si è parlato lungamente di consenso informato ai TOS ( Terms of Service, documento che accettiamo virtualmente di firmare) quando scarichiamo un app o creiamo un account.
Ma cosa è questo documento firtuale? Cosa implica la sua sottoscrizione?
Intanto, questo documento è davvero lungo e spesso infatti evitiamo non a caso di perdere tempo a leggere tutto e non comprendiamo bene tutte le implicazioni.
Pertanto, con questo articolo cercheremo di spiegare quali dati hanno Google e Facebook su di noi e quali problemi ne potrebbero derivare.
Google: vede dove siamo e cosa facciamo
Tutti abbiamo uno smartphone e senza saperlo spesso abbiamo abilitato i servizi di posizione di Google.
Pertanto, se state attenti noterete che Google sa infatti dove state e quanto tempo impiegate dal vostro posto di lavoro a casa, riesce inoltre a sapere se ci siete andati in auto o a piedi.
Questo servizio Google si chiama Google now ed è in grado di dirvi tutte le informazioni che vi interessano ancor prima che voi le chiediate al motore di ricerca.
Infatti, alla base del funzionamento di Google now vi è l’acquisizione delle cronologie del vostro motore di ricerca, rendendo tracciabili i vostri interessi e attività.
Per questo Google è in grado di dirci se c’è traffico per tornare a casa: ha tracciato nel tempo il percorso che facciamo e se ci muoviamo in auto o mezzi pubblici.
Google,inoltre, trattiene tutte le ricerche che avete fatto da ogni vostro dispositivo associato al vostro account.
Sa quali applicazioni avete scaricato e usato e le pagine web visitate.
Molti pensano di ovviare al problema usando Chrome in modalità anonima, ma anche qui purtroppo pensiamo male perché in realtà registra anche questo.
Oltre Google now, ricordiamo che esistono Google Calendar e Drive e Maps. Con l’uso di tutti questi applicativi per uno stesso account Google produrrà un sistema incrociato delle informazioni registrate su ciascuno.
Se per esempio usiamo Google Calendar, l’azienda saprà quali eventi avete aggiunto e a quali avete effettivamente partecipato, combinando le informazioni e estrapolando la posizione da Google Maps.
FaceBook è a conoscenza di tutti i nostri file prodotti
Nel caso di Facebook dovremo scaricare i dati prima di capire cosa c’è dentro, per farlo sarebbe meglio procedere con un pc e andare nelle impostazioni.
Come per Google, bisognerà aspettare un pò prima di ottenere tutte le nostre informazioni che riguardano:tutti i messaggi che abbiamo inviato e ricevuto,i contatti del vostro cellulare ( se avete fornito il numero per la sincronizzazione), i file audio, adesivi e Gif, tutti gli argomenti che secondo Facebook potrebbero interessarti a partire dalle tue ricerche, se siete o siete stati single e pure la durata della relazione.
Facebook riesce ad ottenere meno dati rispetto a Google, ma nonostante ciò è riuscita a fare di questo sistema la sua fortuna.
Sia il social network più famoso del mondo che il colosso Google sono due aziende che raccolgono i nostri dati personali ed entrambe lo fanno a scopro di lucro.
Infatti entrambe le aziende hanno come obiettivo specifico quello di trarre profitto dai nostri dati per il mercato pubblicitario.
Conclusioni
Infine, possiamo quindi affermare che Google trattiene tantissime informazioni dai suoi utenti, ma a quest’ultimi offre in contro partita tanti servizi utili e gratuiti.
Pertanto, possiamo scegliere noi tanti strumenti di controllo e quali e quanti dati vogliamo che siano raccolti e in che modo saranno usati.
I nostri dati, le informazioni che utilizziamo a trattare sono il modo in cui ” paghiamo” Google per avere tutte le applicazioni e estensioni senza pagare.
Se Google ci potesse dare la possibilità di scegliere se bloccare o no la sua acquisizione dei dati non avrebbe nulla da guadare… Insomma ritorna il vecchio detto: ” niente si fa per niente”!
Continuate a Seguirci su SegretoDonna.
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