Graziana Caruso
Elena Ferrante mistero Elena Ferrante mistero
E’ suggestivo e ammaliante ripercorrere la carriera narrativa della scrittrice, una carriera scandita da riconoscimenti e fama internazionale, ma la cui identità è avvolta da un alone di mistero.
Il primo debutto della scrittrice arriva con romanzo L’amore molesto, edito nel 1992 e pluripremiato e da cui è stato tratto l’omonimo film di Mario Martone. Da lì un susseguirsi di successi che vedono il trionfo del successivo romanzo, I giorni dell’abbandono, da cui sarà realizzato l’omonima produzione cinematografica di Roberto Faenza, in concorso alla 62ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Romanzi venati di drammaticità, che rivelano la negatività dell’esperienza d’amore, raccolti in un unico volume, Cronache del mal d’amore, insieme La figlia oscura.
Ma il vero salto di qualità si affaccia con la tetralogia L’amica geniale, lanciata nel 2011 e seguita da tre romanzi che hanno lasciato critici e lettori senza fiato. Schizzando come best-seller i n Canada e negli Stati Uniti con oltre un milione di copie vendute, la Ferrante si tuffa in una storia struggente e familiare, che vede intrecciare due esistenze indissolubilmente. I romanzi raccontano un’amicizia senza tempo, quella tra Elena e Raffaella, entrambe nate nel 1944 in un rione di Napoli, che sullo sfondo di oltre mezzo secolo di storia tessono le loro vite.
Una raccolta che attecchisce per la rappresentazione di un’umanità che si riflette in ciascuno di noi, con le sue contraddizioni e i suoi dissidi. Al centro di tutto il legame tra le due protagoniste, che si dispiega in tutta la sua complessità e porta a interrogarsi sull’entità autentica dell’” amica geniale”.
Impossibile non rimanere rapiti dalla semplicità e intimità del linguaggio intriso di fascino. Una penna sopraffine e scorrevole la sua, capace di conquistare il pubblico con genuina semplicità.
Eppure a stuoli di lettori ed estimatori è negata la conoscenza dell’identità della scrittrice, avvolta da sempre da un’ aurea di mistero. Protetta dietro uno pseudonimo, la Ferrante ha sottolineato l’importanza inappellabile di mantenere nell’anonimato la sua vita, secondo un principio di autoconservazione della propria privacy, che considera salvaguardabile da qualunque contatto col pubblico. “Non domandatemi chi sono… è una morale da stato civile. Regna sui nostri documenti. Ci lasci almeno liberi quando si tratta di scrivere».
Dopo aver riscosso un successo plateale da far eco nel mondo, la misteriosa Ferrante è approdata recentemente nel magazine britannico “The Guardian”, ritagliandosi una rubrica settimanale fissa trattante svariati argomenti.
“ Sarà un’audace esercizio di scrittura” dichiara sull’esperienza inedita di cimentarsi nel settore giornalistico.
Chissà cosa avrà in serbo per noi l’autrice dalle mille storie.
