Fabrizio Corona non si trova più nel reparto psichiatrico dell’ospedale Niguarda di Milano. Dopo quasi due settimane di ricovero per aver tentato di togliersi la vita, è stato trasferito al carcere di Monza. Fabrizio Corona trasferimento carcere
L’ex re dei paparazzi dovrà trascorrere altri 9 mesi di carcere per aver violato alcune restrizioni impostegli dal tribunale di Milano che ha, dunque, deciso di revocare la sua detenzione domiciliare facendolo tornare tra le sbarre.
Il carcere scelto per il trasferimento è stato sin dall’inizio l’Opera di Milano ma, in seguito ai tentativi di autolesionismo di Corona, si è optato per il trasferimento nel carcere di Monza. Infatti proprio qui si trova una sezione psichiatrica apposita per i detenuti, nel caso in cui Corona decidesse di ferirsi ancora una volta.
A farci sapere novità sulle condizioni di Fabrizio Corona è stato il suo legale Ivano Chiesa, deluso dalla scelta del tribunale di Milano che ha decretato un ritorno in carcere. Ma deluso anche dalle modalità del trasferimento in carcere, avvenuto a tarda serata:
“Sta molto male, sono 12 giorni che non mangia, è imbottito di psicofarmaci e si regge a malapena in piedi. Mi chiedo dove è finita l’umanità in questo Paese, non riconosco più il mio Paese.
Non ho mai visto le dimissioni da un ospedale con trasferimento in carcere alle 23. Mai visto un trasferimento in carcere notturno in 35 anni di carriera. Se l’hanno fatto per problemi mediatici o di clamore sono ancora più sconcertato. Sono senza parole, non capisco più lo Stato in cui vivo”.
Le prime parole di Fabrizio Corona dopo il suo ritorno in carcereFabrizio Corona trasferimento carcere
Fabrizio Corona è tornato in carcere, anche se ha fatto di tutto per evitarlo, tentando anche di farsi del male e postando tutto sui social per farsi sentire. Portato all’ospedale psichiatrico di Milano, anche qui ha tentato di farsi del male con una penna bic.
E continuano ancora le sue azioni autolesioniste, stavolta con uno sciopero della fame che continua anche adesso che si trova nuovamente tra le sbarre del carcere di Monza. Tutto questo per un unico motivo: attirare l’attenzione del Tribunale di Milano per fargli cambiare idea.
Ma i suoi tentativi non sono serviti a nulla, se non a farlo soffrire e star male. Adesso dal carcere rimpiange la sua libertà e la vita, come ha scritto su Instagram:
“Mi manca da morire il mare, l’oceano, nuotare a cielo aperto ai confini del mondo senza dare conto e giustificazioni a nessuno. Mi manca da morire la mia libertà, la mia vita, la possibilità di svegliarmi e dire ‘oggi vado dall’altra parte del mondo’. Mi manca vivere, mi manca la semplicità della vita. Sono 10 anni che vivo così e sono stanco, molto stanco”.Fabrizio Corona trasferimento carcere
La replica del tribunale
Da quando il Tribunale di Sorveglianza ha deciso il trasferimento in carcere di Fabrizio Corona sono in molti che si sono espressi sulla vicenda. Se da un lato c’è chi ritiene giusto che Corona paghi i suoi errori e la sua arroganza, dall’altro lato c’è chi lo ritiene ingiusto e si accanisce contro la decisione del tribunale.
A tal proposito è intervenuta direttamente la presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Giovanna Di Rosa, per spiegare la scelta del collegio e di averne rispetto:
“Una recente decisione è stata e continua ad essere oggetto di attenzione mediatica dai toni a tratti violenti e personalistici. Pur nella consapevolezza che le decisioni giudiziarie sono oggetto di legittima critica, questa non deve negare il dovuto rispetto alle persone e alla funzione giudiziaria che esercitano, tenuto conto dell’esistenza anche di appositi mezzi di impugnazione quali sedi proprie per la discussione del merito delle decisioni”.
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