Every child is my child, ogni bambino è il mio bambino. È questo l’hashtag scelto per la campagna di sensibilizzazione contro la guerra in Siria sostenuta da molti personaggi dello spettacolo.
Da Alessia Marcuzzi a Elena Santarelli, passando per i volti noti di Luciana Littizzetto, Martina Colombari, Fiorella Mannoia e Pierfrancesco Favino: queste alcune delle icone dello star system che hanno postato sui loro profili social video o foto con l’hashtag diventato virale dopo il raid con i gas tossici che in Siria.
Gas che hanno provocato la morte di bambini inermi e indifesi, che hanno perso il respiro nelle prime ore del 4 aprile.
Un invito social
La protesta, silenziosa come il gas che uccide, è un invito a deporre le armi, e a interrompere qualsiasi azione contro la Siria.
Un messaggio chiaro e forte, scritto a chiare lettere su fogli di carta o su indumenti: perché lo scempio non si ripeta, perché i bambini vengano lasciati ai giochi e non diventino ancora una volta vittime innocenti.
“Voglio dire basta alla guerra in Siria, adesso non si può più tacere, perché ogni bambino è un nostro bambino!”.
Il messaggio è quello di tirare fuori la testa dalla sabbia e di smettere di guardare dall’altra parte solo perché la guerra è lontana da noi. Ignorare una cosa così grave equivale ad esserne complici.
La strage di bambini è stata un vero colpo al cuore per tutti, anche per i vip di casa nostra. E noi tutti, come loro, dobbiamo alzare la voce.
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