Quando si dice fare delle proprie passioni il proprio lavoro! Questo è quello che ha fatto Eva Agostinelli. Ballerina di Tap Dance ha mollato il suo lavoro per dedicarsi a questa disciplina, una scelta coraggiosa ma che rifarebbe ogni giorno. Eva Agostinelli
Grintosa, tenace e inarrestabile! Per Eva non esistono traguardi perché ogni traguardo raggiunto deve essere il punto di partenza per crearne di nuovi. Tanta voglia di migliorarsi, ma soprattutto un grande sogno nel cassetto.
Noi di SegretoDonna abbiamo fatto quattro chiacchiere con Eva, per conoscerla meglio e per sapere di più sulla sua passione: la Tap Dance.
Eva, parlaci un po’ di te
Ciao a tutti, mi chiamo Eva Agostinelli, ho 40 anni e sono orgogliosamente di Firenze, dove vivo e lavoro. Amo definirmi moglie, viaggiatrice e amante dei gatti e… tap dancer!
Pratichi una bellissima disciplina: la tap dance, quando è iniziato tutto?
Ho iniziato a studiare danza classica a 4 anni e ho conosciuto il tip tap a 8, per puro caso. Ma il vero amore per questa disciplina è sbocciato in tempi recenti dopo 17 anni da quando l’avevo abbandonata. Da allora questa passione è cresciuta tanto da essere oggi la mia unica attività, infatti sono danzatrice, insegnante e coreografa. Giro il mondo per continuare a studiare e migliorarmi sempre più. Sono così innamorata di questo ballo che ho proprio lasciato il mio vecchio lavoro di impiegata per dedicarmici. Una scelta dura che rifarei ogni giorno, quasi una vocazione di cui sono molto grata.
Entriamo un po’ nel dettaglio, cos’è la tap dance e quando è nata?
Tap Dance is music! È una forma d’arte nata in America tra fine ‘800 e inizio ‘900 durante la schiavitù e per questo è forte la connessione con l’Africa. I movimenti e i ritmi degli schiavi incontrano la città, la strada, si mescolano, si trasformano e originano il tap, pioniere di altri balli dell’epoca e anche di moderne discipline. Musicalmente parlando, dall’epoca d’oro dello swing, il tap ha continuato a crescere e oggi esistono infiniti stili, si potrebbe quasi dire che ognuno ha il suo. Quindi repertorio classico e new school coesistono nutrendosi a vicenda.
Non è una disciplina molto conosciuta, come mai hai scelto questo stile di ballo?
Mi piace molto il ritmo, la musica e il ballo e il tap racchiude tutte queste arti e permette di esprimersi completamente perché risponde a tutti gli stili. I piedi e le famose scarpette ferrate sono lo strumento a percussione con cui creare suoni, riprodurre melodie o “incastrarsi” ad altri ritmi. E poi si può improvvisare in gruppo, in vere e proprie jam musicali dove la parola d’ordine è condivisione, non importa il livello, ma la voglia di ballare e mettersi in gioco con gli altri attraverso un linguaggio internazionale.
Nel 2016 mi sono recata a Barcellona, alla Escola Luthier, per 9 mesi per studiare ed approfondire le mie conoscenze e sono tornata per condividere con tutti gli interessati e appassionati cosa davvero è la tap dance. In un certo senso porto avanti la divulgazione di qualcosa su cui c’è molta confusione e che invece merita un’attenzione particolare. Infatti il tap è fondamentale per chi balla, perché permette di ampliare le conoscenze e la coordinazione, il bagaglio ritmico e musicale. Eva Agostinelli
Il ballo è una forma di espressione: tu quando danzi, cosa provi, cosa vuoi esprimere?
Danzare per me significa confrontarsi e migliorarsi ogni volta; sentire l’energia che cresce e cercare di comunicarla; ma soprattutto esprimere la gioia che mi dà il tap! È un ballo molto difficile, bisogna praticarlo costantemente e non mollare. Ma i risultati arrivano se continui a voler essere un allievo e ad avere la voglia e la curiosità di imparare anche se il tuo lavoro è insegnare… soprattutto direi che non si può pensare di essere arrivati, perché ogni traguardo è un nuovo e stimolante punto di partenza.
Quali gli obiettivi per il futuro e i sogni nel cassetto?
Voglio continuare a studiare e a insegnare a bambini, ragazzi e adulti, trasmettere la passione e naturalmente ballare. A luglio farò una formazione all’American Tap Foundation di NY, grazie a una borsa di studio ricevuta a dicembre scorso. Nel frattempo studio musica e cajon e non mi fermo mai! Sogno di creare una compagnia in Italia! Eva Agostinelli
Cosa vuol dire per te essere una donna vera?
Essere donna significa rispettare se stesse, vivere ogni giorno con gratitudine e consapevolezza. E soprattutto scegliere quotidianamente di stare bene, di cambiare quello che si può cambiare e accettare il resto, con umiltà e amore.
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