Silence, nelle sale il 23 dicembre (la data italiana sarà il 12 gennaio), è il 25esimo lavoro del regista newyorkese Martin Scorsese, leggenda del cinema e autore di capolavori indimenticabili come Taxi Driver, Toro Scatenato, fino ai più recenti The Departed, Shutter Island e The Wolf of Wall Street. recensione silence scorsese recensione silence scorseserecensione silence scorseserecensione silence scorseserecensione silence scorsese
Trama
Silence è tratto da un libro scritto nel 1966 da Shusaku Endo, ed erano anni che Scorsese aveva in mente di farci un film.
Nel XVII secolo due giovani missionari portoghesi, padre Rodrigues e padre Garupe, (Andrew Garfield e Adam Driver) vanno in Giappone alla ricerca del loro mentore padre Ferreira (Liam Neeson) , di cui non si hanno più notizie. Nella terra del Sol Levante è in corso una persecuzione dei cristiani, che sono costretti a rinnegare la fede o a subire il martirio.
Chi ritenesse il soggetto lontano dalla nostra epoca de-sacralizzata, pensi alle barriere che ancor oggi dividono il mondo. Allora le autorità giapponesi espellevano tutti gli stranieri e, in particolare, perseguitavano i missionari cristiani come rappresentanti di una religione estranea alla cultura nipponica, quindi pericolosa.
La dinamica del dramma s’incentra nel confronto tra padre Rodrigues e l’inquisitore Inoue, il quale tortura e uccide i cristiani giapponesi per indurlo all’apostasia.
Con l’integralismo della fede Rodrigues gli resiste, ma intanto è tormentato dal mutismo di Dio. Perché non ascolta le preghiere? Le certezze del giovane padre, che si sente un po’ Cristo, cominciano a vacillare.
Le recensioni
Ha avuto recensioni quasi sempre buone, in alcuni casi ottime, che contengono le parole “profondo”, “capolavoro” e “monumentale”.
The New Yorker
Anthony Lane del New Yorker ha scritto che «Silence è una ferma, risoluta e magistralmente eseguita epica storica sulla fede e il martirio. Molte scene sono girate all’aperto, sulle colline o nelle foreste, con luce naturale; certe scene girate al chiuso – in caverne e capanne ombrose – sono illuminate per assomigliare a quadri di Caravaggio».
Rotten Tomatoes
Rotten Tomatoes ha fatto una sintesi del sentire comune dei principali critici di cinema nei confronti di Silence scrivendo: «Mette fine a una ricerca creativa che Scorsese porta avanti da un decennio [in cui ha fatto film con stili molto diversi tra loro] con un profondo ed emotivamente potente sguardo alla spiritualità e alla natura umana, ed è uno dei suoi migliori film».
RogerEbert.com
Matt Zoller Seitz ha scritto su RogerEbert.com: «Silence è un’opera monumentale, che ci punisce. Ci manda all’inferno senza nessuna promessa di redenzione, solo una serie di domande e dubbi, sensazioni ed esperienze. Non è il tipo di film che piace o non piace. È un film che si percepisce e assimila».
Collider
Brian Formo di Collider ha scritto che il film parla della «necessità della religione di adattarsi al quando e al dove in cui è praticata», che piacerà moltissimo a chi fa meditazione e che è un film che, dopo averlo visto, «si va a letto rispettandolo e ci si sveglia amandolo».
New York Times Magazine
Paul Elie nel numero di Novembre del New York Times Magazine ha raccontato Scorsese e la religione in “La passione di Martin Scorsese“.
Il regista ha raccontato come si avvicinò alla religione nonostante i suoi genitori non fossero praticanti: «Mi fidavo della Chiesa perché quello che insegnava e predicava aveva senso. Capivo che c’era un altro modo di pensare, di guardare fuori e oltre al mondo duro in cui stavo crescendo».
La stessa cosa la faceva il cinema, e Scorsese lo scelse mantenendo però un interesse verso la religione e, più in generale, la spiritualità. Del libro da cui è tratto, Scorsese ha detto che «parla della necessità della fede di combattere la voce dell’esperienza».
Conclusioni
Possiamo azzardare una conclusione basandoci sulle interviste e le recensioni della prima proiezione del film. Silence sembra far parte di quella categoria di film che piace o non piace: lento a tratti, introspettivo e metafisico, di grande impatto emotivo e visivo (le scenografie sono del pluripremiato Dante Ferretti).
Un film insolito per Scorsese, che però resta una garanzia.
Spero che questo nuovo articolo sia stato di vostro gradimento. Continuate a seguirci qui su SegretoDonna.
J.B.