Salgono i numeri ufficiali dei positivi a Covid-19 e aumenta la paura.
Si temono nuovi contagi ma non solo: forse, è più l’ipotesi di un nuovo lockdown a terrorizzare gli italiani.
Soprattutto coloro che possiedono un’attività, date le difficoltà economiche dovute ai provvedimenti presi per placare la prima ondata, ma anche chi non avrebbe la possibilità di lavorare in modalità smart o semplicemente non vuole più essere privato della libertà e della compagnia di parenti, amici e conoscenti.
E se i continui interventi mediatici da parte di medici, virologi e politici non fanno che alimentare tali timori, qualcuno sta andando – con criterio – controcorrente.
Vi diciamo di più noi di SegretoDonna. Coronavirus Alberto Zangrillo
Coronavirus Alberto Zangrillo contro il terrore mediatico: “Non c’è nessuna emergenza sanitaria”
Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, da qualche tempo offre dichiarazioni rassicuranti e decisamente controcorrente rispetto a quelle di moltissimi colleghi.
Di recente è stato intervistato a La Vita in diretta, programma in onda su Rai1.
Ha chiarito, innanzitutto, quanto accade nei pronto soccorso, “al collasso” secondo quanto dichiarato da giornali e tg: “Il 60% dei pazienti che giungono in ospedale sono pazienti che vengono dimessi entro le 10 ore successive. Quindi sono i cosiddetti codici verdi“.
Molti cittadini giungono al pronto soccorso più in preda alla paura che a sintomi preoccupanti, e alcuni di questi vengono ricoverati a solo scopo precauzionale.
“Io ritengo che questo dato sia assultamente compresibile, perché abbiamo sempre denunciato il fatto che ci sia in qualche modo un disorientamento generale da parte delle persone, che sono molto spaventate e non hanno un punto di riferimento. Questo punto di riferimento lo trovano sicuramente in un ospedale, però in un ospedale ci sono vari livelli di cura. C’è la semplice osservazione, c’è una terapia – quando indicata – di sostegno all’ossigenazione, poi c’è una vera e propria assistenza ventilatoria non meccanica, fino alla situazione più estrema”.
Ancora una volta, poi, ha invitato alla prudenza, sì, ma senza perdere la razionalità.
“Non dobbiamo perdere la razionalità. Abbiamo tutti il dovere di dare delle informazioni corrette, non c’è in questo momento il disastro. Dobbiamo tutti fare la nostra parte”.
Dichiarazioni perfettamente in linea con quanto detto in precedenza, nel corso di un’altra intervista.
“Quello che osserviamo è che coloro che hanno bisogno di cure intensive sono una netta minoranza. Con questo non dico che non ci siano malati in terapia intensiva e che non vi saranno, però quella curva esponenziale che terrorizza per il momento non c’è“.
Care lettrici, cosa pensate di quanto dichiarato dal Dottor Zangrillo?
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