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Come invecchieranno gli italiani? E la comunità Lgbt in futuro? L’era Silver Rainbow, è realtà.

Uomini preferiscono essere lasciati
La terza età dell’individuo rappresenta oggi più che mai, un’importante tappa da affrontare e la giusta risposta adeguata da parte delle istituzioni. L’ inizio del percorso  di un anziano verso una fase della vita particolarmente delicata e complessa da vivere, tocca vari aspetti  fisici,  di salute, sociali e psicologici. Questa condizione, se non affrontata in modo appropriato diviene una trappola per gli anziani etero ed omosessuali,  ritrovandosi spesso  isolati con conseguenze emotive importanti. Il contesto della popolazione anziana Lgbt, soffre maggiormente in questa fase che, spesso condiziona il  quotidiano portandolo ad essere un anziano discriminato proprio perchè gay. Il progetto: “Silver Rainbow”, nato grazie al finanziamento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel 2017 in collaborazione con Arcigay, Arcy Pesca Fisa, hanno l’obbiettivo di capire, l’andamento e le abitudini degli anziani in generale, soffermandosi tuttavia sull’anziano Lgbt nel nostro paese. Le situazioni in cui una persona in età avanzata, può ritrovarsi  nelle situazioni più impensabili, sono tante,  alcuni punti del decreto legge del progetto Silver Rainbow,  approvato nel 2017, si  sono concretizzati  attraverso: la ricerca, la fattibilità,  la diffusione e la formazione. La ricerca, come primo punto, ha dato e darà l’opportunità di raccogliere informazioni necessarie, per trarre conclusioni su stili di vita e bisogni dell’anziano in generale e Lgbt, per fruire delle possibili risoluzioni da parte delle istituzioni territoriali, comuni, regioni, valutando caso per caso,  a seconda delle necessità del soggetto. La fattibilità, è la possibilità di sperimentare il così detto: housing ed il cohusing ovvero una community condivisa tra coetanei ma con alloggi personali, per rispettare la propria privacy, per lo husing con spazi condivisi, sale giochi, mensa ecc… tra l’altro già avviato con successo nei paesi anglosassoni; questo per combattere la solitudine e l’isolamento involontario degli anziani (etero e gay)  come prevede il progetto Silver Rainbow. La formazione delle figure professionali , responsabili e tutor, è importantissima. Gli  operatori sociali che, sostituiranno, parenti di primo e secondo grado,  nel caso in cui  l’anziano lgbt o etero, non  avesse famigliari che, possano occuparsi di lui; il tutor della salute o “care giver” in questo caso, sarà nominato da un giudice tutelare, come previsto dalla legge. Preparare, alle principali competenze, figure che si occupino dell’invecchiamento attivo e come ultimo punto,  la diffusione del piano Silver Rainbow, permetterà di promulgare un modo costruttivo di seguire l’anziano nel proprio percorso di vita. Ridurre il gap cioè il divario tra generazioni  e  comunicazione giovanilistica, rispetto al modo di esprimersi della generazione  silver. Costruire rapporti sociali in una visione di empowerment, permetterà di far crescere l’anziano, recuperando la sua vita personale e collettiva all’interno della società. Quindi la ricerca del dialogo, fondamentale per la riuscita del progetto, per evitare ogni forma di emarginazione. Ascoltare le esigenze della popolazione anziana diventa oggi priorità, in un paese come l’Italia che, secondo le statistiche, fatte da Eurostat, è il paese più vecchio, in Europa  e i dati sono destinati a crescere. Invecchiare  quindi, deve ricercare l’impegno istituzionale di benessere collettivo ed individuale.

Scritto da Patrizia Orofino

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