E’ stato pubblicato ieri il Report contenente l’analisi dei modelli organizzativi di risposta al Covid-19 realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica (Sezione di Igiene) di Roma, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università di Catanzaro. Codacons cosa succede sanità siciliana
Il documento, che presenta un confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale, permette di comprendere le diverse strategie adottate dalle Regioni per fronteggiare la diffusione del virus. Dall’analisi del rapporto – spiega il Codacons – emerge che la sanità siciliana versa in una situazione allarmante. Infatti, la Regione Siciliana ha sottoposto a test diagnostico solo l’1,64% della popolazione, dato inferiore rispetto a quello nazionale, e i laboratori regionali, nel corso della settimana oggetto di studio, hanno processato soltanto 3,66 nuovi tamponi ogni 1.000 abitanti.
Quest’ultimo dato, continua il Codacons, evidenzia ancora una volta la lentezza atavica della sanità in Sicilia, poiché il numero dei tamponi effettuati è largamente più basso rispetto a quellodelle altre regioni (ad eccezione della puglia). Inoltre – chiarisce il Codacons – il modello gestionale territoriale ha portato all’attivazione di n°11 USCA sulle previste n°101. Si ricordi, – precisa il Codacons – che le USCA sono le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, che dovranno monitorare i pazienti affetti da Covid-19 in isolamento domiciliare, per i quali non è necessario il ricovero in Ospedale, quelli in isolamento domiciliare con possibile infezione da Covid-19, e i ricoverati per Covid dimessi dai Presidi Ospedalieri. Codacons cosa succede sanità siciliana
E tali unità, che sono essenziali per fronteggiare la pandemia, dovevano essere istituite, secondo l’art. 8 del D. L. 14/2020, entro il 20 marzo 2020 in tutte le regioni. In particolare, dovrebbe sorgere una unità speciale ogni 50.000 abitanti. Le USCA sono importantissime poiché consentono di valutare il malato ed iniziare una valida terapia sui pazienti sin dall’insorgenza dei primissimi sintomi. Tutto è finalizzato ad evitare l’aggravamento della malattia nel singolo paziente.
Dunque, in questo modo si dovrebbero identificare i casi sospetti di Covid 19, disporre l’isolamento del paziente, avviare il trattamento e il suo riconoscimento mediante tampone. Queste azioni hanno l’obiettivo di ridurre i casi sul territorio e di prevenire le complicanze che portano i pazienti ad accedere in ospedale. Ecco i motivi che hanno portato alla istituzione delle USCA. Ma in Sicilia ancora tardano a nascere ….. c’è tempo. – conclude CODACONS.Codacons cosa succede sanità siciliana
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