Sabrina Francalanza
Charli Howard è diventata un esempio per le ragazze di tutto il mondo. Charli modella cellulite
Contro la perfezione propinata dai mass media, contro l’idea di corpo impeccabile e tonico, contro lo stereotipo della taglio 42, Charlie Howard si mette a nudo e mostra di sé qualcosa che appartiene a tutte le donne: la cellulite.
Perché tutte abbiamo smagliature e cellulite, e tutte, in qualche modo, ce ne vergogniamo.
La perfezione fisica è un obiettivo da inseguire e raggiungere a tutti i costi, e anche se qualche voce si leva fuori dal coro, il cambiamento sembra davvero molto lento. Charli modella cellulite
Le piccole imperfezioni diventano quindi quasi il marchio di Caino e, ogni volta che arriva la bella stagione, l’idea di indossare un bikini diventa sempre più traumatica. Charli modella cellulite
Ma Charli ha detto basta
E si è scagliata contro questo malsano e omologato modo di pensare.
Lo ha fatto pubblicando su Instagram una foto del proprio lato B con un po’ di cellulite, la classica buccia d’arancia.
In questo modo Charli ha voluto gridare al mondo che noi donne con la cellulite non siamo sole e che non abbiamo nulla di cui vergognarci. Né ci dobbiamo sentire brutte o insicure.
Al contrario, il rischio, per le ragazze più deboli, è diventare preda dei disturbi alimentari, come anoressia o bulimia.
In un mondo incentrato sulla perfezione fisica è importante che una modella dia la traccia della sua autostima e che si ponga come esempio per le giovani generazioni.
La verità è che nessuno dovrebbe sentirsi brutto per una piccola caratteristica del suo corpo, nemmeno fosse l’unico ad averla. E che le sfide della vita possono aiutarci a trovare una soddisfazione che nel mondo dell’estetica non è possibile raggiungere, se aspiriamo – appunto – alla perfezione.
“Mi sentivo come se la mia cellulite fosse motivo di vergogna”
“A dispetto del fatto che cammino veloce ovunque, faccio squat, corro e occasionalmente faccio allenamento con le barre – dichiara Charlie – ho ancora la cellulite.
Andavo a una scuola totalmente femminile ed ero solita invidiare le ragazze nella mia classe che sembravano non averne e i cui corpi sembravano, a me, niente di meno che perfetti.
Ogniqualvolta aprivo una rivista, le modelle e le celebrità che vedevo non avevano nemmeno loro la cellulite – e se ce l’avevano erano messe alla berlina a causa di essa, oppure erano tirate giù dal loro piedistallo da orribili giornaliste che forse ce l’avevano loro stesse”.
“Il risultato: mi sentivo come se la mia cellulite fosse motivo di vergogna o una stranezza.
Non lo era finché non sono diventata più grande e visto i corpi di altre donne e ho realizzato quanto maledettamente naturale sia. Non c’è niente di cui vergognarsi“.
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