Dite troppe bugie? Lo sapevate che spesso il motivo potrebbe essere riconducibile a quanto e a cosa mangiate? bugie come riconoscerle
A confermarlo è il risultato di uno studio a cui ha preso parte l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc), condotto dal Joint Research Center della Commissione Europea, e dal Gate-Lab del Cnr francese.
Mentire e mangiare: sono la stessa cosa?
La ricerca ha avuto come scopo principale quello di capire se c’è una connessione tra metabolismo e propensione a mentire.
Gli studiosi hanno analizzato 150 soggetti sperimentali, e hanno dimostrato che dire il falso dipende in parte dai livelli di glucosio nel sangue e, probabilmente, anche dall’obesità.
I partecipanti all’esperimento hanno ricevuto un bicchiere coperto con dentro un dado a 3 facce colorate. A seconda del colore, i soggetti avrebbero ricevuto una ricompensa differente: 3 euro se fosse uscito rosso, 1 euro se giallo, nulla se blu.
Metà delle persone coinvolte ha tirato il dado prima di ricevere una colazione standard in laboratorio. L’altra metà subito dopo averla fatta.
Il risultato del dado era visibile solo al partecipante, che, quindi, poteva barare, dichiarando un colore diverso da quello uscito a sorte.
Dal momento che, però, vi era un terzo di probabilità che un colore fosse estratto, eventuali scostamenti da questa percentuale avrebbero suggerito disonestà a livello di gruppo.
I risultati bugie come riconoscerle
Gli esiti, pubblicati su Scientific Reports, hanno sottolineato come soggetti con indice di massa corporea sotto 25, soprattutto donne, risultavano più onesti dopo aver fatto colazione:
“Ad oggi – spiega Eugenia Polizzi, ricercatrice Cnr-Istc e autrice dello studio – sappiamo che i cambiamenti dello status energetico a breve termine, come quelli indotti dal digiuno o dalla sazietà, e quelli a lungo termine, come quelli associati all’obesità, possono influenzare una vasta gamma di processi cognitivi, quali memoria, attenzione, propensione al rischio e autocontrollo.
Quest’ultimo è un elemento centrale per la capacità di compiere scelte etiche e morali.
Se brevi cambiamenti nello status energetico incidessero sulla propensione a mentire, ci aspetteremmo che i soggetti a digiuno mentano più di quelli sazi, indipendentemente dalla situazione energetica globale.
Tuttavia – continua – i risultati forniscono solo un supporto parziale a questa previsione“.
E’ stato anche rilevato che quando la bugia serviva a evitare che si sapesse che fosse uscito il blu associato a zero ricompense, più dell’80% dei soggetti obesi ha mentito, indipendentemente dalla colazione.
Testimonianza del fatto che l’obesità sia un connubio di sfaccettature comportamentali, neuronali e metaboliche:
“È difficile – conclude la Polizzi – spiegare l’influenza del metabolismo sul rispetto delle norme morali soltanto attraverso una prospettiva energetica.
La speranza è che studi come questo possano, però, contribuire a migliorare la nostra comprensione dei meccanismi psicologici, economici e biologici che governano le scelte morali“.
E voi? Avete capito qualcosa di più sulle vostre scelte alimentari e sulle vostre bugie inconfessabili? Aspettiamo commenti a bizzeffe! L’argomento è dei più curiosi. Nel frattempo, continuate a seguirci su SegretoDonna!
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