Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano, si è fatto conoscere per le sue affermazioni riguardanti la pandemia di Coronavirus. Lo ricordiamo per aver affermato che “il virus clinicamente non esiste più” e per aver detto che a fine giugno “diremo addio alle mascherine”.Alberto Zangrillo coronavirus
Adesso Zangrillo è tornato a parlare del Coronavirus, spiegando meglio che cosa intendeva con il “clinicamente morto” e per mettere una parola di chiarezza in un’Italia in cui le persone continuano a sentire diversi pareri contrastanti.
Le affermazioni di Zangrillo Alberto Zangrillo coronavirus
Ospite qualche giorno fa a Mezz’ora in più su Rai 3, Zangrillo ha come prima cosa mostrato la sua vulnerabilità, ricordando i giorni più bui della pandemia nell’ospedale San Raffaele:
“Se torno indietro a 4 mesi fa, il 28 marzo è stato il giorno in cui sono stato più spaventato, mi veniva da piangere. Non sapevo dove mettere i malati. Oggi tutti gli indicatori sono assolutamente favorevoli”.Alberto Zangrillo coronavirus
Poi ha parlato dei nuovi focolai che stanno sorgendo in Italia e in tutto il mondo, facendo un piccolo riferimento a quanto avvenuto a Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia:
“I nuovi focolai non hanno alcun significato per me. In Florida c’è stata un’esplosione di infezione, quindi di soggetti infettati ma non malati. Anzi, la mortalità è passata dal 6,7 allo 0,4. In Italia abbiamo una serie di focolai che vanno controllati e identificati ma non equivalgono al focolaio di malattia.
Ho parlato con Napoli, dove ci sono stati i festeggiamenti per la vittoria della Coppa Italia e la paura di assembramento e non c’è un malato al Cotugno o al Monaldi”.
Torna a parlare anche del Coronavirus come clinicamente morto, per Zangrillo il virus c’è ma ha ridotto la sua carica:Alberto Zangrillo coronavirus
“Non è per essere faciloni o dire che non c’è il virus. Il virus c’è e non è mutato ma nella sua interazione con l’ospite è andato incontro, attraverso il fenomeno dell’omoplasia, a una perdita della carica rilevata in laboratorio, quindi è un’evidenza a cui corrisponde una mancanza di malattia. Non posso dire che non torni tra qualche mese ma tutti gli indicatori sono positivi”.
Infine qualche parola di chiarezza, in un’Italia in cui in questo momento ce n’è ben poca:
“Il mio dovere è dire una parola di saggezza e verità agli italiani, che come abbiamo visto sono stati martoriati da una serie di ragioni differenti e sono assolutamente disorientati e spaventati. Solo un terzo dell’Italia è veramente ripartita, ora dobbiamo ripartire con attenzione, seguendo le regole, altrimenti moriamo, e non di Covid”.
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