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Confronto tra Ainett e Sonia sull’autismo: “Per me non è un dono”

Ainett figlio autistico

Nell’ultima puntata del Gf Vip Ainett Spehens ha voluto parlare della malattia del figlio, affetto da autismo. Di come sia importante la prevenzione e di come lei è riuscita ad affrontare la delicata e difficile situazione:Ainett figlio autistico

“Nessun genitore vuole ricevere una notizia del genere appena metti un bambino al mondo. Siamo rimasti veramente devastati. Il bambino aveva smesso di parlare, ma oltre a quello non c’erano segni evidenti o qualcosa che non andasse. Però il fatto che il bambino fino a due anni parlava e poi improvvisamente non ha detto più niente è stato un campanello d’allarme. Ho dovuto lavorare molto su me stessa. È stato Dio, la preghiera, mi sono appoggiata alla fede e mi sono risollevata. Christopher dal momento in cui è uscito dal mio ventre è già un bambino speciale per me. Essere mamma è una gioia infinita per me. Ogni cosa che lui fa per me è speciale. È importantissima la diagnosi precoce, perchè purtroppo tante volte i genitori non vogliono vedere, se ci sono atteggiamenti strani sul bambino lo giustificano per magari paura di scoprire che dietro c’è qualcosa che non va nel bambino. Invece appena c’è un campanello d’allarme, il bambino deve essere subito visitato perchè iniziare il percorso riabilitativo in età precoce è direttamente proporzionale al miglioramento del bambino ed è fondamentale”. 

Il confronto con Sonia Bruganelli Ainett figlio autistico

Subito dopo è arrivato anche un confronto con l’opinionista Sonia Bruganelli, in quanto anche lei ha vissuto una situazione simile con la figlia che,  a causa di un’ipossia e un arresto cardiaco, ha riportato danni motori e al linguaggio permanenti.Ainett figlio autistico

In particolare Sonia ha voluto dare forza e coraggio all’altra parte delle mamme che si trovano in questa situazione, ovvero quelle mamme che, come lei, non riescono ancora ad accettare la malattia dei figli in quanto non la vedono come un dono:

Ainett figlio autisticoephe”Capisco la tua forza e quello che stai dicendo. E hai detto una cosa giustissima perchè spesse volte si tende a non voler vedere perché si ha paura di tutto ciò che si deve affrontare e della fatica emotiva che facciamo noi e i nostri figli. L’unica cosa che mi sento di dire, io che vivo una situazione simile alla tua, è che voglio tendere la mano anche alle persone che come me non sono ancora riuscite a vedere la disabilità come un dono. Avrei voluto che mia figlia potesse correre e avere, a 18 o a 18 anni come ha adesso, una vita come molti dei suoi amici. Sono felice per te che con la fede sei riuscita a essere forte. Ma credo che sia giusto rispettare le persone che non la vedono come un dono, per me non è un dono”.

E voi cosa ne pensate? Continuate a seguirci su SegretoDonna.

Scritto da Sophi Campailla

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