Achille Lauro Choc: outfit sanremese contro gli stereotipi

Quando Achille Lauro ha cantato la canzone, portata in gara al Festival numero 70, ha lasciato a bocca aperta tutti per il suo outfit. Questa tutina della maison de mode Gucci si ispira ad un affresco di Giotto, sito nella Basilica Superiore di Assisi. Questa opera d’arte del maestro di Vicchio rappresenta S. Francesco che si spoglia dei propri abiti lussuosi per intraprendere la vita austera, secondo i principi tramandati da Cristo.

Achille Lauro: Outfit della prima serata del Festival di Sanremo

Un festival caratterizzato sempre dallo stesso errore: non dare la giusta importanza all’arte degli outifts, bensì darlo solo alla musica. L’importanza dell’abito da indossare a Sanremo lo aveva intuito già Mina nel 1961, presentandosi con l’iconico abito a pois di Franco Moscino per la canzone “Mille bolle blu”. Nel 1986 Loredana Bertè si è presentata al festival con un abito col pancione e minidress. Nel 2020 Achille Lauro con la sua tutina color nude ha fatto sì che il sipario della noia si squarciasse e si capisse l’importanza di un capo in una manifestazione del genere..

Su tutti i social piovono stati sul look di Achille Lauro. Intanto questo capo rimarrà scolpito nella storia del pubblico e non, volendo portare avanti l’idea che bisogna uscire dagli schemi, essendo liberi di vestirsi e di essere come si vuole e come la persona preferisce. Il suo costumista, Alessandro Micheli, per queste motivazioni alla serata di debutto gli propone un abito di Gucci che lo consacra come il Santo Lauro, il pervestito.

Per ogni sera della kermesse il dandy del trap italiano proporrà un look-sorpresa. Oggi il cantante afferma che vuole realizzare la sua idea di performance artistica nel palcoscenico dell’Ariston. Complimenti al coraggio e quella punta di follia che ha permesso, al Santo prevestito, di dare colore e rompere gli schemi della noia ad un Sanremo iniziato fra tantissime polemiche.Achille Lauro outfit