Il nome di Achille Lauro rimarrà sicuramente nella storia del Festival di Sanremo per i suoi look anticonvenzionali e fuori dal comune. Nella prima serata si è ispirato a San Francesco, nella seconda David Bowie, nella terza alla Marchesa Luisa Casati Stampa e nell’ultima alla regina Elisabetta I.Achille Lauro genitori
Un ragazzo che sembrerebbe avere alle spalle un passato e una famiglia difficile. Invece abbiamo visto non essere così, in quanto il padre del cantante è un magistrato della Corte di Cassazione nel ruolo di consigliere addetto alla sezione Lavoro.
In un’intervista rilasciata il padre di Lauro aveva parlato del figlio, in quali rapporti si trovano e del passato di Achille con la droga, pur avendo affermato che il figlio non è un drogato ma solo un eccentrico.Achille Lauro genitori
Achille Lauro, lo sfogo su InstagramAchille Lauro genitori
Dopo le parole del padre anche Achille Lauro ha voluto dire qualcosa. Qualcosa sulla sua famiglia e la storia della sua vita dalla nascita fino ad oggi:
“Sono figlio di gente onesta, di chi ha sacrificato una vita per il lavoro sopportando per anni di farsi sputare addosso senza mai ricevere nulla. Mio padre di giorno insegnava pur di portare a casa quattro soldi e di notte non dormiva, ossessionato dal rimanere condannato in una misera vita”.
“Ho visto mia madre fare lavori umilianti ma caritatevoli. Mai dirò che mi ha fatto mancare qualcosa. La mia rabbia e la mia ambizione nasce dalle umiliazioni. Quello che hanno fatto alla mia famiglia mi ha fatto diventare chi sono”.
“Mia madre ha vissuto per gli altri, andava sulla strada ad aiutare prostitute a salvarsi assumendosi grandi rischi. Ospitava a casa bambini di famiglie in difficoltà anche quando noi stessi eravamo disperati”.
“Sono contento perché è anche grazie a quello che abbiamo passato se sono qui. Nonostante abbia avuto un rapporto difficile con la mia famiglia, sono felice, perché oggi mio padre ha conquistato quello per cui ha vissuto e mia madre ha un ruolo importante al mio fianco”.
“Il mio nome è famoso perché tutti hanno conosciuto me quando dormivo in una macchina. Quando vivevo in uno squallido hotel a Boccea. Quando avevo paura per mia madre, quando a Val Padana c’erano quei ragazzi e oggi sono rimasti solo ritratti sui muri e fiori”.
“Sono contento quando riesco a fare qualcosa per le persone che ne hanno bisogno tra cui alcuni dei ragazzi cresciuti con me fin da piccoli, protagonisti delle mie storie vere e del mio successo, che ancora oggi vivono un disagio che alcuni sono solo capaci di raccontare”.
“No cantastorie. Documentario di una generazione. Sono diventato migliore di ieri perché sono già stato chi nessuno sarebbe mai voluto essere e perché quei ragazzi sono cresciuti avendo come esempio quello che non sarebbero mai voluti diventare. Gloria ai miei ragazzi, a chi è come noi e a chi non c’è più. È ora di aprire il nuovo sipario dove la morte stavolta è soltanto una messa in scena e dove si rimarrà per sempre”.Achille Lauro genitori
Achille Lauro non smette mai di stupirci così come anche le sue parole e la storia della sua vita. Continuate a seguirci su SegretoDonna.