Qualche giorno abbiamo avuto il piacere d’intervistare Giada Martelli, sicuramente il prototipo di donna vera, la quale attraverso una vita difficile ha saputo rialzarsi ogni volta. abusi donna storie vere
Analizzando tutti gli eventi e ogni persona che veniva a contatto con lei. Ha saputo reagire e dire basta dopo anni davvero duri, di incomprensioni, amori complicati e infanzia non delle più rosee
Con grande onore ci ha concesso quest’intervista che abbiamo il piacere di condividervi
Secondo te, oltre alla paura di non essere “credute” e “comprese” fino in fondo, almeno all’inizio, cos’è che non spinge a denunciare?
Secondo la mia esperienza all’inizio ero in una sorta di inconsapevolezza, forse rifiutavo psicologicamente di realizzare la gravità della situazione, tendevo a giustificarlo incolpandomi delle sue reazioni, minimizzavo gli accaduti, all’inizio non erano reazioni troppo forti, poteva essere una spinta, uno schiaffo, una presa per un braccio molto forte unita ad aggressione verbale molto offensiva.
Pensavo che questi accaduti fossero isolati, che non si sarebbero aggravati, mi incolpavo pensando di meritarmelo, che la vita mi stesse facendo pagare una scelta di vita sbagliata, sono molto sensibile all’idea della famosa legge ‘causa effetto’.
Oltre a questo me ne vergognavo, il pensiero che stesse capitando anche a me la stessa situazione di mia madre proprio non lo accettavo, decisi di temporeggiare per vedere se la situazione si fosse appianata da sola, ma peggiorò lentamente e progressivamente.
Lo sfogo di cui parli, che il tuo corpo e la tua mente man mano “hanno partorito” nel voler raccontare tutto, ha una natura totalmente liberatoria o in parte, ha ancora strascichi negativi? abusi donna storie vere
Devo dire che è stato completamente liberatorio, adesso la sola voglia di gridare è per dire ‘Non ho più paura di te’, per dire a tutte le Donne ‘Io ce l’ho fatta, ce la puoi fare anche tu’.
E’ molto importante per me che tutte le Donne sappiano che da queste situazioni si può uscire e che dobbiamo assolutamente denunciare.
La decisione di scrivere questo libro, è nata solo da te, o sei stata anche supportata da qualcuno?
E’ nata da me, da questo dolore che avevo dentro,da questo rancore che mi portavo addosso da anni,da ricordi indelebili mai raccontati a nessuno,da memorie di disperazione dal quale pensavo di non poter uscire,dal pensiero che essermi liberata di un uomo così è stata una rinascita che non dimenticherò mai.
Secondo te cosa vuol dire “trovare il coraggio”, quali possono essere le forza scatenanti?
Trovare il coraggio vuol dire ammetterlo prima di tutto a se stesse, già questo è un passo, dobbiamo ammettere che ci è capitato purtroppo qualcosa di terribile, e che quell’uomo che abbiamo davanti, che pensiamo non ci possa ferire,o fare del male,beh, può farlo,lo sta facendo, e ne dobbiamo prendere atto per capire il secondo passo da fare, e cioè parlare con qualcuno di nostra fiducia.
E’ molto importante riuscire ad aprirsi con una persona di cui ci fidiamo, dobbiamo rendere partecipe qualcuno di quello che ci sta succedendo, oltre a questo parlarne aiuta a capire meglio la gravità della situazione.
Come può una donna sfortunata, che una dopo l’altra affronta queste “difficoltà” non essere definitivamente inghiottita, se per molto tempo non viene ascoltata? abusi donna storie vere
E’ molto sottile effettivamente il confine che separa la disperazione dalla forza di reagire,ognuno di noi affronta le difficoltà della vita in maniera diversa, io avevo già toccato il fondo quando ho pensato che la mia vita non valesse niente, un periodo della mia vita in cui non vedevo soluzione ai problemi,arrivando addirittura a pensare che l’unica soluzione fosse dire addio, per poi capire subito dopo che la vita è preziosa e che a tutto esiste una soluzione.
La vera forza di affrontare queste situazioni sta prima di tutto in noi stesse, nel capire che dobbiamo fare qualcosa per cambiare la nostra vita, nel realizzare che non ci meritiamo di soffrire, dopo di questo la forza di combattere ce la può trasmettere la persona alla quale ci rivolgiamo, anche per questo motivo dico che è molto importante parlare con qualcuno e non sentirsi da sole in questa battaglia.
Ci hai raccontato come la mancanza della figura paterna sia stata particolarmente sentita e come questo nel corso della tua vita ti abbia spinto nel cercarla in altri uomini. Nel corso del tempo e in relazione alla frase precedente, come hai imparato a “conoscere” e ad “accettare” realmente la solitudine?
La solitudine sinceramente non l’ho mai veramente accettata,ma ho imparato a convivere con essa.
Dopo essermi imbattuta già in molti fallimenti sentimentali ho capito,crescendo,maturando,che avevo bisogno di qualcuno che mi amasse davvero,e che per riconoscere una persona che meritasse davvero fiducia dovevo stare sola con me stessa e trovare un equilibrio interiore,dovevo capire meglio chi ero e cosa volevo,che tipo di figura potesse completarmi.
Realizzai che lo dovevo a me stessa,per capire davvero i miei errori e i miei desideri,identificarmi,prendere decisioni in maniera matura,gestire la mia vita senza essere influenzata da niente e da nessuno.
Secondo te come lo si può fare durante questi percorsi?
Secondo me dobbiamo prima di tutto capire che non siamo mai da sole, c’è sempre qualcuno che ci ascolti, o conforti, che ci vuole bene, ma è nella nostra natura purtroppo pensare che se non abbiamo un compagno di vita siamo sole.
Non è così, ci sono per fortuna gli amici, le amiche,e se la vita è clemente anche una famiglia, io questa fortuna non l’avevo, avevo persone intorno a me disposte in ogni momento a farmi sentire meno sola, ma non le vedevo, mi isolavo, e soltanto dopo ho capito che vedevo le cose in maniera sbagliata. abusi donna storie vere
Alla fine sei stata fortunata e hai incontrato il vero Amore, in relazione al tuo difficile percorso come hai deciso di riprendere in mano la tua vita e “riaprirti” per l’ennesima volta?
Ci è voluto molto tempo effettivamente prima che io mi aprissi e mi fidassi di una altro uomo,le mie sensazioni verso colui che adesso è mio marito sono state positive fin dall’inizio,ma ero molto chiusa in me stessa,ho tenuto le distanze per mesi prima di accettare un suo invito,per questo ha una grande merito,la pazienza e la perseveranza,la forza di non mollare di fronte ai miei continui rifiuti,perché aveva capito che avevo paura.
Questo ha dato una scossa alla mia sfiducia verso il genere maschile.
Ho sempre creduto nell’amore,nonostante le mie esperienze potessero uccidere la mia convinzione io non ho mai abbandonato la speranza che ognuno di noi è destinato a trovare il suo grande amore.
In merito al tuo libro, cosa pensi dei cosiddetti “leoni da tastiera” che commentano “solo” nel giorno contro la violenza delle donne e poi durante il resto dell’anno, viene continuamente alimentato l’attuale e triste problema sociale di cui parli
Penso che ci vorrebbe più partecipazione maschile al problema, sono consapevole che il problema non lo vivono da vicino come noi Donne, ma dovrebbero realizzare che ‘domani’ potrebbe capitare ad una figlia, una parente, una conoscente, il problema è dietro l’angolo e potrebbe capitare a chiunque di noi.
L’unione fa la forza, e se tutti insieme lottassimo contro questo gravissimo problema sociale diventerebbe giorno dopo giorno meno forte.
Purtroppo ancor oggi è una problematica troppo fondata sui “se” “ma” e “però” che non spingono ad affrontare la tematica con più forza e prepotenza. Secondo te, perché ad oggi c’è tutta questa vergogna?
Pensiamo sempre che un fatto così terribile non possa capitare a noi, purtroppo ne ero convinta pure io, pensavo che essendo capitato a mia madre non potesse capitare anche a me, si tende a pensare che riusciamo a capire se abbiamo di fronte un uomo del genere, che il nostro istinto sia infallibile.
Beh, non è così, fidatevi,queste persone sono molto brave a mentire inizialmente, finché non hanno la presa su di noi così salda da venire allo scoperto.
E nel momento in cui ci rendiamo conto di aver sbagliato a giudicare arriva la vergogna dell’aver fallito.
In un mondo in cui è difficile trovare l’Amore con la A maiuscola, secondo te come dovrebbe essere costituito un rapporto nei momenti di crisi?
Quello che tendiamo a fare nei momenti di crisi è allontanarsi,chiudersi in se stessi,litigare per tutto,portare rancore e non avere dialogo.
Dobbiamo invece metterci seduti con calma di fronte ad un caffè,prendersi un po di tempo per dialogare con l’altra persona,aprirsi,piangere,sfogarsi,non aver paura di parlare,mettere a nudo le proprie emozioni,mettere da parte l’orgoglio e cercare soluzioni insieme.
Tutte componenti che uniscono una coppia,e che purtroppo al giorno d’oggi si semplificano in un ‘Tanto è inutile’,’Non capirà’,’Non ho voglia di parlarne’,ecc…
Mettiamoci in testa che per fortificare una relazione serve unione e condivisione nel bene e nel male,e che dobbiamo sempre fare un tentativo per salvare il rapporto.
Perché secondo te le persone si stanno allontanando da una continua, reale e genuina scoperta reciproca?
Manca la fiducia nell’amore, la fiducia nel prossimo, in un mondo dove è diventato tutto troppo permissivo,dispersivo,dove la visione della vita è cambiata, si è estremizzata sotto tanti punti di vista.
La vita tanti anni fa era diversa,c’era più la voglia e il desiderio di famiglia,la donna in carriera non era una visuale diffusa,il marito andava a lavoro,la moglie a casa con i figli.
Non c’era la necessità e l’abitudine di praticare uno sport femminile o di avere una propria indipendenza economica,si vedeva la vita in maniera diversa.
Anche la cura di noi stesse è cambiata,questo ci permette di avere più possibilità nel fare amicizie,questo vale sia per le donne che per gli uomini ovviamente.
La nostra mentalità è completamente cambiata. abusi donna storie vere
I social ad esempio sono una grande comodità di lavoro ma anche di distrazione,e a volte non vengono utilizzati in maniera corretta.
Molte relazioni iniziano con un classico messaggino per poi finire nel letto insieme.
Io personalmente noto con sommo dispiacere attraverso i miei profili social che molti uomini sposati o fidanzati mi scrivono per provare ad invitarmi a cena o quant’altro.
Tutto questo per dire che secondo me ci vorrebbero meno distrazioni e la riscoperta vera e propria dell’amore, della famiglia, dei valori veri e fondamentali della vita per ristabilire l’equilibrio e creare relazioni salde nel tempo.
Tante persone tradiscono con troppa leggerezza, pensando di non essere mai scoperti, senza fare i conti con la propria coscienza, non capendo che se capitasse a noi non gradiremmo, che ci farebbe stare male, e che il rispetto dovrebbe essere al primo posto sia nei rapporti d’amore che di amicizia.
Credi che ancora si danno davvero poche informazioni alle generazioni presenti e future?
Credo che l’informazione più diffusa è meglio sia.
C’è già molta più informazione rispetto a qualche anno fa,ma non è mai troppa per combattere un tema così delicato.
Come dicevo prima l’unione fa la forza,e se ognuno di noi si impegna in questa lotta nel diffondere,aiutare,ascoltare chi ha bisogno,allora ci renderemo conto che la stiamo sconfiggendo davvero.
Cosa vuol dire per te essere una donna vera? abusi donna storie vere
Sono una persona un po’ all’antica,quindi per me una Donna deve prima di tutto saper gestire la casa,saper cucinare,lavare,stirare,accudire i bambini,cercare di prendersi cura del proprio marito come lui si prende cura di lei e di ogni componente familiare.
Saper essere di appoggio morale nei momenti brutti,tenere viva la relazione curandosi e cercando di essere sempre desiderabile.
Se necessario contribuire in parte all’andamento economico familiare ma prima di tutto crescere i propri figli e sapergli dare un educazione corretta. abusi donna storie vere
Aggiungerei anche se sembra scontato portare rispetto al proprio partner,ma questo vale anche per gli uomini nei confronti delle donne.
E voi care amiche di SegretoDonna cosa ne pensate? abusi donna storie vere