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La vera storia dello Schiaccianoci: fra addobbi e magia

Vera storia schiaccianoci

Chissà quante volte ci sarà capitato, addobbando casa o osservando una vetrina natalizia, di notare la statuetta di un soldatino serissimo ed elegante con la mascella serrata e lo sguardo fiero. Magari non ci avrete fatto caso, magari non lo sapevate. Si tratta di un personaggio fiabesco, al contempo magico ed ambiguo di cui non tutti conoscono la storia. Vera storia schiaccianoci

La nascita di questa usanza nasce dalla fiaba di E.T.A. Hoffmann Schiaccianoci e il re dei topi. Vera storia schiaccianoci

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La fiaba

È la vigilia di Natale e Clara festeggia l’evento assieme alla sua famiglia. Durante la festa, il padre invita anche lo zio che dà a Clara uno schiaccianoci di legno.

Vera storia schiaccianoci

La giovane chiede spiegazione al giocattolaio, il quale le racconta una meravigliosa e triste storia sulla vera natura di quel “principe da bambola”: lo schiaccianoci in realtà non è altro che suo nipote Hans, trasformato per vendetta dalla Topo-Regina.

Sebbene quest’ultima sia ormai morta, l’incantesimo continuerà ad imprigionare Hans nelle sembianze di uno schiaccianoci sinché il giovane non distruggerà il Topo-Re, figlio superstite della crudele Topo-Regina, e non verrà incoronato sovrano del Paese delle Bambole insieme ad una gentile fanciulla che lo saprà amare a dispetto del suo aspetto.

Quella stessa notte, quando ormai tutti dormono, Clara scende nel salone di casa per vedere lo schiaccianoci. In quel momento però zio Drosselmeyer, nelle vesti di mago-fantasma, dà vita a tutte le bambole di Clara, schiaccianoci compreso, perché combattano contro Topo-Re e i topi suoi sudditi, giunti sin lì proprio per distruggere lo schiaccianoci. Sebbene la lotta sembri volgere a favore delle bambole, l’intervento di Clara sarà determinante per salvare la vita allo schiaccianoci, caduto in un tranello del re dei topi.

Clara tuttavia perde conoscenza a causa di una caduta e il giorno successivo nessuno sembra credere alla sua storia, fuorché zio Drosselmeyer che tuttavia non ammette nulla esplicitamente. Quella stessa notte il Topo-Re, che ha svegliato Clara proprio nella sua stanza, sfida a duello lo schiaccianoci: ancora una volta quest’ultimo sarà messo alle strette dalle sleali astuzie del topo, ma stavolta a salvarlo sarà Pantalone, un coraggioso soldato-giocattolo. Purtroppo il nobile gesto costerà caro al veterano che verrà ferito dal Topo-Re. Alla fine del duello lo schiaccianoci avrà la meglio e il corpo del re dei topi sembra cadere morto. Non resta altro da fare che incoronare lo schiaccianoci “Principe delle Bambole” e per farlo bisogna andare nel regno di queste ultime, attraverso una porta magica all’interno di un castello-carillon.

Clara, complice la magia di zio Drosselmeyer, diventa piccola quanto i suoi amici e può accompagnarli in questo viaggio. Dopo un volo a dorso di cigno, Clara e lo schiaccianoci giungono in un castello di dolci, dove lo schiaccianoci è acclamato principe dai suoi sudditi. Questi allora, dopo aver danzato con Clara, le dichiara il suo amore e le chiede di essere la sua principessa. Sebbene innamorata la giovane rifiuta: il suo posto non è tra le bambole, ma con la sua famiglia nel mondo degli esseri umani. A quelle parole tutte le bambole, lo schiaccianoci compreso, s’irrigidiscono e perdono vita. Clara, disperata, prova a motivare le sue ragioni e, sebbene lo schiaccianoci sembri comprenderla, nulla può ormai fermare la “magia della normalità” che riporta le bambole alla loro condizione di fantocci inanimati.

Proprio allora compare il Topo-Re, ferito a morte, ma giunto sin lì deciso quanto meno ad uccidere Clara prima di morire a sua volta. Lo schiaccianoci, ormai senza vita, non può aiutare la sua amata Clara e il Topo-Re alla fine precipitano da un balcone del palazzo, ma mentre la prima riesce ad aggrapparsi alla ringhiera e a salvarsi, il secondo invece precipita in mare e muore.

Le bambole del palazzo e lo schiaccianoci spariscono e Clara, che continua ad invocare inutilmente il suo amato, viene a sua volta circondata dalla nebbia per poi svegliarsi all’improvviso nel suo letto quando il sole è ormai alto. Confusa perché non sa spiegarsi se l’avventura vissuta sia solo un sogno, la fanciulla corre alla bottega di zio Drosselmeyer, decisa ad ottenere finalmente delle spiegazioni. Qui però Clara incontra Hans, ormai tornato umano, che la saluta come se fossero vecchi amici e lei, ricambiando, lo saluta chiamandolo ” principe schiaccianoci”.

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Scritto da Federica Gentile

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