Da quando esiste Facebook, periodicamente, esce la notizia sull ’eventuale possibilità che il social network per eccellenza possa diventare a pagamento. Abbonamento Facebook conferma ufficiale
Forse in un certo senso questa è la volta buona poiché sono da poco arrivate notizie ufficiali.
Non temete però, i vostri profili con amici annessi sono salvi perché questa rivoluzione toccherà solamente un determinato ambito, ovvero quello delle pagine appartenenti alle testate giornalistiche di un certo spessore.
In cosa consiste
In poche parole in un futuro prossimo su Facebook si potranno acquistare dei veri e propri abbonamenti alle notizie delle testate più seguite.
La funzione, che da molto tempo è richiesta dagli editori, potrebbe già essere disponibile entro la fine dell’anno su un’apposita applicazione del social network per i dispositivi mobili.
La notizia, è stata riportata dal Wall Street Journal, arriva dopo che la piattaforma ha effettuato manovre di avvicinamento al settore media: dagli Instant Articles alla collaborazione con varie testate giornalistiche internazionali sul fronte delle ‘fake news’.
Secondo il Wsj, molti dettagli dell’operazione che cambierà drasticamente alcuni aspetti del social sono ancora da definire, in particolare il sistema dei pagamenti delle notizie poiché non è stata definita la modalità.
Le modalità di pagamento
Tra le varie possibilità che Facebook potrebbe scegliere c’è quella di un pagamento su misura che consenta agli utenti una sorta di area prova in cui sarà possibile leggere alcuni articoli gratuitamente ogni mese prima di chiedere loro di pagare un vero e proprio abbonamento.
Inevitabilmente c’è già il dibattito sulla fine che faranno gli introiti di questa funzione, si deve stabilire un accordo tra la società di Mark Zuckerberg e le testate giornalistiche che dovrà per forza essere chiaro. Sicuramente le persone vorranno sapere se vale davvero la pena pagare per delle notizie online.
La società è intervenuta a riguardo spiegando: “Stiamo prendendo il tempo per comprendere profondamente i diversi obiettivi e i bisogni dei partner”.
I vantaggi
La nuova funzionalità, sulla carta, sarebbe davvero una cosa vantaggiosa per gli editori che hanno spiegato diverse volte come al giorno d’oggi la crescita di una rivista e dei suoi ricavi dipenda sempre più dagli abbonamenti digitali.
Un esempio lampante è quello del New York Times: nel trimestre che si è chiuso lo scorso marzo gli abbonamenti esclusivamente online sono saliti di 308.000 unità, l’aumento trimestrale maggiore che si sia mai registrato.
Il gruppo conta su quasi 2 milioni di abbonati online ai suoi prodotti informativi, che salgono a 2,2 milioni contano gli abbonati alle parole crociate.
Non si sa ancora se questa modifica, che a molti sicuramente farà storcere il naso, arriverà in tutti i paesi del mondo né tantomeno se cambierà qualcosa anche tra le grandi testate italiane. In attesa di aggiornamenti non ci resta che usufruire al meglio dell’informazione gratuita che ci resta.
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