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Codacons lancia un allarme per il sovraffollamento delle carceri in Sicilia

sovraffollamento delle carceri

Palermo – Il Segretario Nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, lancia un appello al Ministero della Giustizia e altre autorità competenti e all’opinione pubblica per affrontare con urgenza la situazione di sovraffollamento nelle carceri siciliane. I dati del 2024 indicano che la capienza delle strutture penitenziarie in Sicilia è ampiamente superata, con conseguenze gravi per la dignità e la salute psicofisica dei detenuti.

sovraffollamento delle carceri

“Il carcere deve rappresentare un luogo dove chi ha sbagliato possa espiare la propria pena, ma sempre nel rispetto dei diritti umani fondamentali. La pena, già di per sé afflittiva, non deve trasformarsi in una condizione disumana e degradante”, ha dichiarato Tanasi. “Dobbiamo garantire a tutti i detenuti condizioni di vita dignitose, perché solo così possiamo evitare di alimentare il circolo vizioso della recidiva e dare loro una reale opportunità di reinserimento sociale”. sovraffollamento delle carceri

Il Codacons richiede interventi urgenti per migliorare le condizioni di vita dei detenuti sovraffollamento delle carceri

Tanasi sottolinea l’importanza di creare percorsi di riabilitazione e di supporto all’interno delle strutture, affinché i detenuti possano acquisire le competenze e la consapevolezza necessarie per reintegrarsi nella società senza ripetere gli errori del passato. “È fondamentale investire in programmi di formazione e recupero che possano fornire a chi sconta una pena una prospettiva concreta di riscatto e un futuro lontano dalla criminalità”, aggiunge il Segretario Nazionale.

L’appello del Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) si rivolge a tutte le istituzioni, sia locali che nazionali, affinché vengano adottate misure per alleggerire il carico delle carceri siciliane e per creare un sistema che non solo punisca, ma anche recuperi e riabiliti. Solo in questo modo sarà possibile restituire dignità ai detenuti, offrire loro una possibilità di riscatto e, al contempo, garantire una maggiore sicurezza alla collettività.

Scritto da Gaetano Siscaro

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