In questi giorni si sta discutendo parecchio sull’approvazione della Legge Zan. Ma cos’è esattamente? Il disegno di legge prende il nome da Alessandro Zan, esponente della comunità LGBT italiana che si è distinto per diverse battaglie in questo campo, e ha lo scopo di prendere misure di sicurezza per prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità.
In questi giorni si sarebbe dovuta svolgere la discussione sulla Legge Zan, ma per ingenti priorità è stata sconvocata a data da destinarsi. Di tale notizia è stato ben lieto il senatore leghista Simone Pillon, sin dall’inizio fervido oppositore di tale legge contro l’omotransfobia, che ha così commentato il rinvio della discussione sulla Legge Zan:Artisti contro Pillon
“Ufficio di presidenza sconvocato. Anche per oggi niente Zan. Ne parleremo più avanti con la speranza che prevalga il buon senso. La commissione giustizia sta lavorando febbrilmente per approvare il decreto sul riordino dell’esame di avvocato. Decine di migliaia di giovani attendono di poter svolgere la prova per cominciare una attività professionale. Penso che queste dovrebbero essere le vere priorità. Le valutazioni sull’incardinamento di leggi ideologiche, inutili e divisive possono aspettare”.
Gli artisti contro Pillon
Contro PIllon e il suo tentativo di opporsi alla Legge Zan si sono scagliati molti artisti del panorama italiano. In primis Elodie che aveva commentato:
“Questa gente non dovrebbe essere in parlamento. Questa gente è omotransfobica”.
Dopo le parole di Elodie è arrivata anche una piccola replica di PIllon che invitava la cantante a mettersi l’animo in pace per il rinvio:
“Con buona pace di Elodie e di tutta la compagnia cantante…”.
Più duro l’attacco del cantante Fedez, che ha a cuore di sensibilizzare su certe tematiche, contro il senatore Pillon:
“Oggi il senatore Pillon ci stupisce con una nuova, esilarante dichiarazione dicendo che il ddl Zan non è una priorità e io dico: ma scusi, Pillon, lei ha basato la sua intera carriera politica trattando solo ed esclusivamente questi temi. Lei è famoso per essere quello del Family Day e oggi si toglie dal dibattito così? Non è da lei, entriamo nel dibattito, ma non che mi dice che ci sono altre priorità, perché se vogliamo parlare di priorità parliamo di priorità: vogliamo parlare delle priorità di come sta gestendo la Lega il piano vaccinale Lombardia dove ci sono gli 80enni e i 90enni che non sono ancora vaccinati?
Vogliamo parlare di come la Lega non è riuscita a costruire una terapia intensiva spendendo decine di milioni di euro durante l’emergenza? Oppure per lei era una priorità quando io e mia moglie abbiamo esortato nel nostro piccolo a indossare le mascherine mentre il vostro leader andava in giro a fare assembramenti, a togliersi la mascherina per fare i selfie e nel dire: Fedez è un personaggio blasfemo che uccide la nostra civiltà e non può fare appelli di questo tipo. Cioè, il mio Gesù Cristo tatuato sulla pancia è una priorità per lei in un momento così delicato per il Paese? Perché a questo punto non so che priorità abbia lei.Artisti contro Pillon
Le dico una cosa da padre signor Pillon, io ho un figlio di tre anni che gioca con le bambole e questa cosa non desta alcun tipo di turbamento in me e non provocherebbe alcun turbamento in me se un giorno dovesse sentire l’esigenza di truccarsi, mettersi il rossetto, di mettersi lo smalto, una gonna perché ha il diritto di esprimersi come meglio crede mio figlio. La cosa che mi destabilizzerebbe è sapere che vive in uno Stato che non tutela il suo sacrosanto diritto di esprimersi in piena libertà cercando di arginare le dinamiche discriminatorie e violente che molto spesso si verificano in questo Paese. Questa per me è una priorità”.
E ancora… Artisti contro Pillon
A scagliarsi contro Pillon troviamo anche il giovane cantante Mahmood:
“È di fondamentale importanza approvare la legge Zan. Ho sempre pensato che episodi di discriminazione basati sul sesso, sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale debbano essere condannati. Mi è capitato più volte di assistere impotente a scene di questo tipo, soprattutto durante la mia adolescenza.
A volte, forse per paura o per debolezza, mi sono trovato inerme davanti a situazioni che per me erano e sono una violenza. Violenza che uccide la libertà di ciascuno di essere se stesso. Ora ho 28 anni e sento di avere, come tutti, la responsabilità di sostenere questo disegno di legge”.
Si unisce al coro anche la cantante siciliana Levante:
“Non è mai tardi per iniziare un percorso di terapia che la aiuti a comprendere l’importanza dell’altro, il diritto dell’altro a essere chi vuole(liberamente) e il dovere di uno stato a tutelarne la libertà”.
Anche Michele Bravi ha voluto esprimere la sua opinione riguardo la Legge Zan:
“Dover affermare la necessità di una legge che difenda da atti discriminatori e violenti è dire un’ovvietà. Eppure si continua ad affrontare l’omotransfobia come un atto archiviato e risolto. E questo è pericoloso e imprudente. Quando si parla di diritti umani non c’è un ‘più importante’ o un ‘meno importante’, esiste solo la speranza di chi affida nelle mani dello Stato la necessità di riconoscere una protezione alla propria libertà e quindi dar modo ad un disegno di legge di attuarsi concretamente senza interruzioni ingiustificate”.
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