Il 27 luglio si è tenuto al Senato il convegno “Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti”, ad opera dei “Negazionisti del Covid”, ovvero coloro i quali sostengono che il virus non c’è più. Il convengo è stato organizzato dal critico e senatore Vittorio Sgarbi, al quale hanno preso parte anche Matteo Salvini, Andrea Bocelli e Alberto Zangrillo.Negazionisti Coronavirus
Con questo convegno, Sgarbi e tutti i presenti, hanno voluto mettere in luce il fatto che il Coronavirus – ormai – non esiste più. Da mesi non si hanno più morti e il governo deve saper ascoltare anche quella parte della popolazione che la pensa così:
“Questa riunione ha un obiettivo molto serio: fare in modo che tante persone qui presenti siano ascoltate dal Governo, ci sia un’audizione parlamentare. Dobbiamo dare voce a Zangrillo e ai tanti che hanno detto cose che non sono state ascoltate.
Ci sono diverse verità, non solo una. C’è quella di chi dice, nei nostri ospedali non c’è più Covid. Esiste un rapporto ufficiale del Governo tedesco che definisce il Covid 19 come falso allarme globale. Da due mesi non c’è un solo morto di coronavirus. Anche dire che il Brasile è in emergenza non è vero. Ora serve un manifesto della verità.
Siamo stati ipnotizzati, accettando tutte le restrizioni. Mi fido di esperti quali Massimo Clementi, Alberto Zangrillo, Matteo Bassetti e Guido Silvestri. Allora, o questi medici sono pazzi o i loro colleghi sono bugiardi”.
Zangrillo e Bocelli tra i negazionisti Negazionisti Coronavirus
Al convegno sono intervenuti Alberto Zangrillo, direttore dell’unità di terapia intensiva del San Raffaele di Milano e Andrea Bocelli.
“Ho detto tempo fa, e lo ribadisco, che dal 31 maggio il virus è clinicamente inesistente. Si tratta di un’affermazione condivisa da molti colleghi. Forse ho sbagliato i toni con cui l’ho detto e chiedo scusa, ma finora nessuno è riuscito a confutare le mie parole”, ha affermato Zangrillo.
Anche Andrea Bocelli è intervenuto, accettando l’invito a partecipare al convegno, pur non essendo un politico:Negazionisti Coronavirus
“Ho accolto questo invito ma sono lontano dalla politica. Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e mi sono reso conto che le cose non erano così come ci venivano raccontate.
Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità? C’è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare.
Bisogna riaprire le scuole e riprendere i libri. Spero che tutti insieme usciremo da questa situazione terribile”.
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