Contagi Coronavirus Calo contagi Coronavirus statistiche
Se è improbabile una seconda ondata di contagi da Coronavirus, l’estate potrebbe essere il momento definitivo per un suo indebolimento netto. La previsione peggiore è che ci sia un ritorno “leggero” di qualche contagio verso. la metà di luglio. L’Italia è stato uno dei primi paesi ad essere stato colpito dall’epidemia, ma con questo andazzo potrebbe essere tra i primi ad uscirne.Calo contagi Coronavirus statistiche
Tutte queste previsioni sono state calcolate dall’Ordine nazionale degli attuari, ovvero da quei professionisti che valutano e calcolano i rischi nel tempo, impiegati in particolare nelle compagnie di assicurazione e negli enti previdenziali. «Il numero di ricoveri in terapia intensiva tenderà allo zero già a partire dalla fine di maggio». Il numero dei decessi è comunque ancora alto; si è scesi «lentamente, fino a qualche giorno fa, a un livello compreso tra 350 e 450 decessi al giorno, con un trend in diminuzione, ora più chiaro e meno altalenante, che viaggia verso i 150-300».
Meglio del resto dell’Europa
«Rimane comunque la tendenza generale ad una diminuzione di alcuni indicatori italiani rispetto agli altri Paesi, soprattutto in Europa. Fino a qualche giorno fa avevamo in Italia il 15% dei casi e il 25% dei decessi registrati nel mondo; 10 giorni fa erano l’8,5% e il 17,5%; oggi siamo al 6,1% e 12,0%. È presumibile un’ulteriore discesa. nei prossimi giorni, perché in una larghissima parte degli altri Paesi l’epidemia tendenzialmente continua a crescere, essendo nella fase ascendente della curva; in Italia, invece, è cominciata una graduale discesa. Si osserva, inoltre, una certa velocità nella crescita del fenomeno e, una volta messi in atto gli strumenti di controllo, un ritmo di decrescita più lento di quello della crescita».
Mortalità: un calcolo difficile
Anche i dati statistici sulla mortalità, sottolineano gli attuari, si potranno valutare meglio alla fine dell’anno sulla base dei dati Istat, attraverso. le «compensazioni». È vero che stato un picco durante l’epidemia di Covid-19 ma «se il decesso di quanti soffrivano già di altre gravi patologie verrà attribuito al Covid-19, risulterà diminuito il numero di morti per tumori, malattie cardiovascolari, ecc… Analogamente quest’anno sarà inferiore, per le restrizioni alla mobilità e a molte attività, il bilancio delle vittime di incidenti stradali e infortuni. Difficile stabilire oggi il saldo finale».
Sulla base dei dati ufficiali dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e dell’Oms, gli attuari evidenziano alcune tendenze: l’84% dei decessi per il Covid-19 riguarda persone dai 70 anni in su, oltre il 95% dai 60 in su. Maggiore.incidenza dei decessi per gli uomini (circa il 65%) rispetto alle donne (circa il 35%). Dal punto di vista del numero di casi, invece, l’incidenza si ripartisce in misura quasi uguale tra maschi e femmine, colpisce inoltre più facilmente coloro che sono affetti da altre patologie, soprattutto se anziani e ha un’incidenza piuttosto limitata nel Centro-Sud.
«Positiva e costante» è la diminuzione del numero delle persone in terapia intensiva: circa 4.100 un mese fa, circa 1.300 oggi. «Se il calo procederà con questo ritmo, che appare abbastanza consolidato, questo dato molto rilevante dovrebbe scemare in un tempo relativamente breve, ragionevolmente entro la fine di maggio».
Il Coronavirus ha colpito 180 paesi
Il fenomeno Coronavirus è mondiale, ricordano gli attuari: circa 180 Paesi anche se finora «non ha ancora toccato in modo molto intenso alcune zone del mondo quali il Sud America, Africa, parte dell’Asia, e l’Europa dell’Est (anche se Africa e Sud America cominciano ad aumentare il loro ritmo di crescita)».
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