“Ho parlato con la ministra Azzolina – continua – Come ha spiegato in un’intervista, ci sono varie ipotesi di studio, tra cui la sua proposta. Lei e la Bonetti si stanno confrontando col comitato scientifico. Vedrete che saremo all’altezza della situazione“.
La soluzione
La possibilità di ritornare sui banchi a settembre, intanto, sembra destinata a trasformarsi in una certezza. Non si esclude neanche l’eventualità delle classi alterne: metà studenti presenti e metà con la didattica a distanza, così da ridurre i numeri in aula.
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, infatti, ha specificato: metà degli alunni per metà settimana, così come riportato da SkyTg24, andrebbe a scuola. L’altra metà resterebbe a casa, facendo in modo che tutti i compagni siano comunque collegati e possano interagire tra loro. Insomma, socialità assicurata.
Provvedimento che, in caso, riguarderebbe i ragazzi più grandi, “una fascia di età che non metterebbe in difficoltà le famiglie“, ha sottolineato Azzolina.
E i più piccoli? “Dovremo immaginare altri spazi oltre quelli tradizionali – ha spiegato la titolare del dicastero – La scuola potrà aprirsi al territorio. Sfruttare parchi, ville, teatri, spazi di associazioni e realtà che collaborano già con le scuole.
Non significherà perdere di vista gli obiettivi educativi, ma andare oltre il perimetro degli edifici e immaginare una scuola nuova.
Un gruppo di altissimo livello guidato dal professor Patrizio Bianchi si sta riunendo notte e giorno, e avremo a breve le prime proposte, modulate sulle diverse fasce di età e sulle specificità dei territori.
Stiamo immaginando non solo come uscire dalla crisi ma anche come costruire una scuola migliore“.
Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi mesi. E voi? Siete d’accordo con quanto dichiarato dalla ministra?
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