Un libro che tratta di politiche neoliberiste. Le stelle politiche che negli ultimi anni hanno portato ognuno di noi ad uno sgretolamento sociale, ma soprattutto ad un’esaltazione di libertà individuale a discapito di quelle globali. Una libertà basata sull’assenza di limiti e sulla strafottenza nei confronti degli altri. Solitudine cittadino globale
L’AUTORE
Zygmunt Bauman (1925-2017) è stato un famoso professore di Sociologia alle università di Varsvia e Leeds. Molte le sue opere italiane di successo, come “Modernità e Olocausto” (Il Mulino – 1992); “Il Teatro dell’immortalità” (Il Mulino – 1995); Le Sfide dell’Etica (Feltrinelli – 1996); La Società dell’incertezza (Il Mulino – 1999); Voglia di comunità (Laterza – 2001); Modernità liquida (Laterza – 2002); Le sorgenti del male (Edizioni Erikson – 2013); Il demone della paura (Laterza – 2014). Solitudine cittadino globale
RECENSIONE Solitudine cittadino globale
Questo è un libro che tratta il tema del disinteresse umano nei confronti del bene collettivo e non solo. Una mancanza di bene che sfocia e continuerà a farlo, nella paralisi politica. Ci troviamo di fronte un mondo saturo di libertà, di eccessivo consumismo e di egoismo estremo. Tutti beni comuni che contribuiscono solamente ad un aumento della sfiducia del prossimo e di sè e nell’uccisione della speranza altrui. Sempre più persone si accerchiano di milioni di persone, ciononostante la solitudine avanza in maniera contagiosa. Aumentano le paure, le ansie e non solo. Ognuno di noi pensa di essere inutili per il bene del mondo, e percepiamo inutile e vano gli impegni di forze collettive. Bisognerebbe trovare un modo per mettere fine ai fragili ponti comunicativi tra pubblico e privato, alle ansie e ai tormenti privati. In che modo? Secondo Bauman l’uomo dovrebbe applicare tale soluzione: ritrovare il suo giusto spazio nella società ma senza mai dimenticare il bene comune e civico. La sintesi del pensiero dell’autore è quindi che ogni essere umano non riesce a sentirsi mai sicuro e al sicuro, non riusciamo mai ad essere certi di qualcosa se non dell’incertezza e della mancanza di condivisioni reali! Preferiamo sempre lamentarci dell’ignoranza altrui senza insegnare loro nulla di buono se non la violenza verbale o fisica. Gettiamo la spugna dinanzi ad ogni problema. Siamo una società troppa incerta di tutto, in cui il cinismo si nasconde dietro il consumismo e il benessere emotivo dietro quello estetico.
Pensate anche voi che Bauman ci ha azzeccato in pieno su tutto? Allora che ne dite? Vogliamo continuare ancora ad essere così? Buona lettura e buona quarantena a tutte!
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